Era tantissimo che non dedicavamo una copertina all’Eroica.
Per l’esattezza da BE33, ovvero dall’edizione 2018. A distanza di 5 anni, un po’ come abbiamo celebrato i 10 anni della nostra rivista, abbiamo pensato di rifarlo. I motivi sono essenzialmente due.
Il primo è che bisogna riconoscere all’Eroica – almeno ogni tanto, prima che ce ne dimentichiamo – quanto sia stata importante per far uscire dal piccolissimo ambito che occupava in precedenza la passione per il ciclismo d’epoca. Se prima del ’97, anno in cui Giancarlo Brocci mise in piedi la prima edizione come raduno tra amici correlato alla Gran Fondo Bartali, c’era quasi il nulla assoluto, anche nel 2013 quando Biciclette d’Epoca è comparsa nelle edicole questo mondo era tutta un’altra cosa. Oggi è un mondo molto più ampio, molto più pop, molto più in grado di attirare persone anche solo in maniera occasionale e magari non completamente consapevoli di tutta la faccenda. La diffusione a livello mondiale degli eventi Eroica e la copertura mediatica sempre crescente lo hanno reso un fenomeno che va ben al di là della Toscana e del Chianti.
Il secondo motivo si collega al primo e ci chiama direttamente in causa, perché ormai da diversi anni il nostro legame con Eroica cresce di edizione in edizione, andando a perfezionare – sia come redazione sia a livello personale – gli eventi nei quali siamo coinvolti. È il caso del Concorso d’Eleganza, cresciuto tantissimo rispetto alla prima edizione non solo a livello di partecipanti (una trentina quest’anno) ma anche a livello qualitativo, di varietà e di risonanza sui canali di comunicazione. E lo stesso si può dire del – per così dire – meno tecnico concorso Barba & Baffi, che vede coinvolti diversi dei nostri ed è uno dei momenti ormai iconici dell’Eroica. C’è poi anche il Registro delle Biciclette Eroiche, di cui quest’anno stiamo parlando con continuità sulla rivista e con cui collaboriamo a livello personale in maniera sempre più stringente.
Vedere tutte queste attività – che sentiamo in qualche modo nostre a vari livelli – finire sulla RAI in più di un’occasione è per noi un grande piacere. Non è qualcosa che perseguiamo, ma ci fa capire quanto si possa raggiungere, attraverso quello che facciamo, anche il pubblico generalista, molto più vasto, con il quale dobbiamo utilizzare un linguaggio un po’ diverso da quello che usiamo sulle nostre pagine.
Ma la voglia di esserci, di partecipare, d’imparare, di essere parte di tutto questo fine settimana da eroi è palpabile. Nelle parole, nei volti, nel tempo che tutti dedicano a qualcosa che per tutti è importante. Se l’è meritata questa copertina dopo cinque anni, insomma, perché tutti sentiamo che all’Eroica dobbiamo qualcosa, e volentieri ci torniamo sempre.
Alessandro Galli
info@biciclettedepoca.net