L’ho scritto tante volte, in questa pagina, sperando che fosse vero anche se poi ci siamo dovuti fermare di nuovo, ma finalmente il nostro mondo – quello delle ciclostoriche e del collezionismo – è ripartito come si deve.
Dopo anni molto difficili, nei quali ci siamo dovuti inventare nuovi (e per fortuna temporanei) modi per stare assieme, oggi abbiamo davanti una stagione – in parte già iniziata – veramente interessante, densa, febbrile. Lo testimoniano i tanti articoli che trovate in questo numero dedicati alle iniziative ciclostoriche e culturali, che comunque riescono a rappresentare solo una parte di tutto quello che succede. Che è tantissimo ed è molto importante.
Partiamo dall’Eroica che, come leggerete, è sbarcata alla Commissione Europea di Bruxelles. Le Strade Bianche toscane, con il loro infinito carico di poesia, bellezza ed entusiasmo, sono arrivate fino al massimo livello delle istituzioni continentali, e questo dà la cifra di quanto fosse forte e sconfinato il sogno di Giancarlo Brocci, sogno che oggi è diventato nostro e di tutti coloro che vogliono abbracciarlo. Ce ne parlano i diretti interessati appena girata la pagina.
Ma Eroica, come accennato nello scorso numero, ha messo in pista – di nuovo e con forza – anche un’altra iniziativa, quella del Registro delle Biciclette Eroiche, rinato a Gaiole in Chianti 2022 e che quest’anno avrà nuovi appuntamenti per la registrazione, a partire da Eroica Montalcino il 28 di maggio. Noi ve ne parleremo con due pagine dedicate per tutto il 2023. Quello che tengo a sottolineare è il piacere di costruire questa rubrica con coloro che la gestiscono, appassionati veri e disponibili, e che si sono messi al servizio del RdBE. Un registro nel quale potranno iscriversi tutte le biciclette con i crismi per partecipare all’Eroica. A noi il compito di raccontarvi quelle più interessanti, ricordando che la precisione dei montaggi e la qualità delle bici sono dei valori, ma che non servono biciclette nobili per assaporare “il bello della fatica e il gusto dell’impresa”, che avranno sempre – com’è giusto – uno spirito popolare e inclusivo.
Durante quest’anno, poi, vi accompagneremo in maniera più incisiva lungo due percorsi: quello ormai noto e consolidato delle Ciclostoriche di Lombardia, denso di appuntamenti nella regione più popolosa d’Italia e ricchissima di tradizione ciclistica, e quello del Giro delle Regioni – Ciclostoriche 2023, che ci porterà a pedalare in Umbria, Lazio, Campania e Puglia. Uno sguardo molto interessante che si posa sul Centro-Sud e su territori unici e tutti da scoprire. E poi ci sono i collezionisti, gli appassionati, i meticolosi indagatori della storia, come Carlo Delfino, che anche in questo numero ci ha aiutato con il suo inestimabile archivio (e mi scuso con tutti gli altri che non riesco a nominare ma li trovate a pagina 64).
Cosa unisce tutto ciò che vi ho appena raccontato? Spirito di passione, voglia di fare e condividere. Lo dico senza piaggeria, perché nessuno mi obbligherebbe a scriverlo, ma vale la pena di sottolinearlo di nuovo e con forza, oggi e in futuro ogni volta che sarà possibile: nel mondo delle ciclostoriche ci sono la voglia di stare insieme con cose semplici, l’accoglienza benevola, il salto indietro ai tempi in cui la vita era meno logorante e frenetica. E questi elementi, insieme, generano un abbraccio amoroso.
Come questa cosa succeda, attraverso la bicicletta, attraverso il paesaggio, attraverso le eccellenze culturali ed enogastronomiche, sembra alla fine una specie di magia. Ma era tutto lì, già da prima. Ed è grazie a chi vi si dedica che oggi riusciamo ad apprezzarlo e vederlo con maggiore e più profonda chiarezza.
Alessandro Galli
info@biciclettedepoca.net