Tralasciamo per una volta la storia dei velocipedi per parlare del mondo attuale dei velocipedi storici e anche dei velocipedi storici nel mondo.
L’Italia ha senza dubbio il merito di aver dato vita all’Eroica, che possiamo definire, con orgoglio di Patria, la Mille Miglia del ciclismo. Manifestazione nata grazie all’intuito di Giancarlo Brocci che volle riproporre lo spirito del ciclismo agonistico d’antan sulle magnifiche strade bianche del senese al fine di preservarle e rivalutarle. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, tant’è che l’aggettivo “eroico/a” è diventato il più usato – ed abusato – nel ciclismo sportivo storico.
Non possiamo però dimenticare che la bicicletta è nata e si è sviluppata almeno 100 anni prima dell’era che oggi chiamiamo “eroica”, e in Italia, fino a qualche anno fa, quel periodo ancestrale sembrava irrimediabilmente consegnato all’oblio. Sino a un paio di decenni fa erano pochi i collezionisti di velocipedi dell’800. Essi custodivano i loro gioielli con grande cura e attenzione ma pochissima condivisione, per cui sembrava che nel nostro paese esistesse solo il collezionismo delle biciclette da corsa. Poi piano piano la voglia di fare comunità, l’affacciarsi di nuovi collezionisti e l’apertura di alcune collezioni private al pubblico hanno fatto emergere quel mondo nascosto, anche se ciò che oggi è visibile al pubblico è ancora solo la punta di un immenso iceberg che speriamo col tempo possa mostrarsi completamente.
Sull’onda di questo fenomeno fu fondata nell’ottobre del 2016 la NUVI (Nuova Unione Velocipedistica Italiana), con l’intento, citando le finalità trovate sul sito, di effettuare una “Riproposizione di Classiche e corse ciclistiche di rilevante interesse storico e culturale, con particolare attenzione ai primi del ‘900. Pedalate turistiche in stile Belle époque e raduni in pista, il tutto con biciclette e costumi rigorosamente congrui all’epoca rappresentata. Incontri culturali e didattici incentrati sulla storia della bicicletta e del ciclismo”. Lo spirito era quindi quello di proporre eventi, per lo più agonistici, fedeli agli originali, senza invenzioni estemporanee che andassero a coprire il periodo pre-eroico spingendosi sino agli inizi del ‘900.
Solo nel 2018 con la nascita dell’AVI (Associazione Italiana Velocipedi) l’attenzione è stata portata ai velocipedi dell’800, dalle draisine alle michaudine, dai bicicli sino ai primi bicicletti con telai a croce e via pedalando. Questa associazione, di tipo culturale e non sportivo, si propone principalmente la salvaguardia e la tutela della cultura e della storia e la promozione dei velocipedi, nonché di riunire i collezionisti di questo ambito.
Recentemente, poi, l’ASI, la federazione italiana per i mezzi da trasporto storici, dopo aver ammesso aerei e barche, ha ritenuto di portare il suo interesse anche sui velocipedi, per poter così dare completezza al mondo dei mezzi da trasporto, creando un gruppo di studio per i velocipedi con l’intenzione di favorirne l’approfondimento storico, la catalogazione e l’identificazione. Si deve comunque all’AVI l’organizzazione dei primi rally nazionali, manifestazioni di tipo inglese nelle quali la bicicletta è il mezzo per fare turismo, indugiando nelle bellezze artistiche e paesaggistiche del nostro paese dove, bandito l’agonismo, non si disdegna l’enogastronomia.
VIAGGIARE NEL TEMPO
Elementi questi che ispirarono 128 anni fa la nascita del TCCI (Touring Club Ciclistico Italiano). Sempre l’AVI si è fatta promotrice dei primi Concorsi di Eleganza per Velocipedi che quest’anno hanno iniziato a proliferare con il Concorso di Saronno dello scorso mese di aprile, il Concorso di Mandello Lario in concomitanza con il centenario della Moto Guzzi di settembre e il concorso di eleganza promosso dal Museo del Ghisallo. La stagione si è conclusa con il Concorso Nazionale di Eleganza Parco Sigurtà, giunto alla terza edizione.
Questa manifestazione al Parco Sigurtà è certamente qualcosa di unico non solo per i velocipedi esposti e per l’abbigliamento di gran classe dei suoi partecipanti, ma soprattutto per il contesto paesaggistico in cui si svolge e per il particolare evento in cui è inserita, ovvero “Viaggio nel tempo”. Questa manifestazione vede infatti ormai da molti anni confluire nel parco migliaia di persone abbigliate in modo fedele al periodo della Belle Époque, e oltre ai velocipedi è possibile vedere le carrozze, i vecchi mestieri e le danze dell’epoca. Quest’anno, causa cattivo tempo, l’evento si è tenuto il 15 ottobre anziché il 25 settembre, ma il successo non ne ha risentito. Infatti erano presenti nel parco oltre diecimila persone, per la soddisfazione della contessa Magda Ilda di Sigurtà, patron della manifestazione, alla quale va il merito di aver creduto – e a ragione – nei velocipedi, inserendoli nel programma, di cui costituiscono ormai una delle attrattive di maggior interesse.
Quest’anno erano una settantina i mezzi esposti, tra i quali spiccavano un triciclo Howe del 1882 e un biciclo corsa Hillman del 1884. Interessante anche la presenza delle biciclette militari. Già dal mattino l’afflusso di visitatori è stato incessante e l’AVI, grazie all’impegno dei consiglieri Paolo Maria Caserta e Carlo Azzini, ha potuto proporre delle visite guidate ai velocipedi esposti, in modo da permettere ai visitatori di fare un viaggio nella storia, grazie al fatto che i mezzi presenti permettevano di coprire in modo molto completo un arco temporale che andava dal 1867 al 1915.
Sono stati premiati i fratelli Montolli per il velocipede meglio conservato, Federico Corsi per il velocipede più antico, con un biciclo tipo michaudine, mentre per il miglior abbinamento velocipede-abbigliamento il premio è andato a Davide Segalini. Ospite d’eccezione al Parco Sigurtà è stato Stuart Elliot, presidente di IVCA (International Veteran Cycle Association), l’organizzazione mondiale con sede a Londra che raccoglie iscritti e club federati di 36 nazioni. Mr. Elliot è anche presidente del Pickwick Cycle Club, il più antico club ciclistico del mondo, sorto a Londra nel 1870 e così chiamato in ricordo del romanzo “The Pickwick Circle” di Charles Dickens. Il presidente era in Italia per verificare la location del prossimo IVCA World Rally, che si terrà a Cremona dal 17 al 21 maggio 2023.
RALLY MONDIALE
Con il termine World Rally si definisce l’incontro annuale che si svolge ogni anno in un paese diverso. Quest’anno è stato ad Ostenda in Belgio, dove si sono dati convegno i partecipanti provenienti da oltre trenta paesi. In questo appuntamento gli appassionati, con vero spirito di amicizia, si incontrano per quattro giorni con un programma molto variegato e con valenza preferibilmente turistica, ma senza dimenticare un po’ di sano agonismo. Infatti all’interno del Rally si svolgono delle gare su circuito chiuso con tutti i tipi di velocipedi, dalle draisine ai bicicletti. L’evento più atteso, ed estremo, è il Century Gran Prix ovvero un percorso di 100 miglia (162 Km) da compiere nell’arco di una giornata.
Come abbiamo detto, Cremona è stata chiamata, come città sede dell’AVI, a ospitare l’evento per la prima volta in Italia. Dalle indicazioni che stanno arrivando dall’IVCA emerge che c’è molta attesa, nel mondo velocipedistico mondiale, per questo appuntamento italiano. Inoltre il programma molto accattivante – che coniuga turismo, cultura ed enogastronomia – ha portato i vertici dell’associazione a stimare in circa 400 i partecipanti internazionali, cui si dovranno aggiungere gli italiani. Sarà sicuramente l’evento più importante che si sia mai tenuto in Italia per questo tipo di velocipedi. Per gli italiani è allo studio un programma che permetta di partecipare anche solo per alcuni giorni.
L’evento prenderà avvio il 17 maggio alle Colonie Padane di Cremona, edificio mirabilmente incastonato nel parco del Po, proprio di fronte al circuito Ferrari-Pedroni, un percorso di 900 metri nel verde con curve leggermente inclinate concepito proprio per gli allenamenti ciclistici. Il giovedì trascorrerà con le escursioni lungo il Po e la visita alla cinquecentesca Chiesa di S. Sigismondo, mentre i più temerari saranno impegnati nel Century Grand Prix, al cui vincitore andranno il magnifico trofeo “L’Albero della Vita”, in vetro soffiato di Murano, e un soggiorno per due persone all’Hotel Virgilio di Riva del Garda.
Il giorno successivo sarà la volta della cultura, con la visita al Museo Civico e al Museo del Violino, con audizione dei violini di Stradivari. Al pomeriggio, le sfide in pista e il mercatino dei velocipedi. Il sabato mattina, un’escursione ciclistica porterà i partecipanti nella lussureggiante campagna cremonese per raggiungere Soresina e incontrare le auto centenarie del Club Nino Previ, che saluteranno i partecipanti e li guideranno nella visita allo storico Teatro Sociale e alla Collezione Velocipedi e Biciclette Antiche A. & C. Azzini. Nel tardo pomeriggio del sabato ci sarà il momento topico, con la Gran Parade per le vie cittadine. La domenica sarà dedicata all’ultima escursione e all’incontro con le motociclette centenarie del Club CAVEC di Cremona.
ITALIA AL CENTRO
L’Italia, il prossimo anno, sarà per la prima volta anche il centro della cultura storica della bicicletta. Infatti, nel fine settimana prima del World Rally, si terrà la 32° conferenza mondiale sulla storia del velocipede, curata dell’ICHC (International Cycling History Conference) con sede ad Atlanta (USA). Questa associazione si propone di approfondire, definire e diffondere la storia della bicicletta. A essa partecipano i maggiori studiosi e cultori di questo settore a livello mondiale. L’evento, a calendario dal 13 al 16 maggio, sarà un’occasione per parlare di biciclette italiane e della nostra storia della bicicletta che troppo spesso, a livello internazionale, viene ridotta alla sola conoscenza di Bartali e Coppi.
Chi volesse portare una sua relazione potrà farlo concordando l’argomento con l’AVI (presidente@avitalia.eu), che sarà ben lieta di inserirla nel programma. Le relazioni troveranno la loro pubblicazione negli atti della conferenza, che verranno diffusi tra tutti i partecipanti e messi a disposizione online. Possiamo senz’altro dire che il prossimo anno sarà il riscatto del velocipedismo storico italiano, che per la prima volta si affaccerà alla ribalta internazionale. Sarà un’opportunità unica per far conoscere il nostro patrimonio di biciclette, ma sarà anche un’occasione per incontrare appassionati di altri paesi e soprattutto ammirare la qualità e la rarità dei loro velocipedi spesso provenienti dai più importanti musei del mondo. Quindi: save the date!