La domanda che nel corso della sua santa esistenza Bartali si è sentito porre con più frequenza è questa: «Chi ha passato la borraccia a chi?».
Se aveva davanti un “coppiano”, il buon Gino rispondeva che gliela aveva data Fausto. Viceversa se fosse stato un suo tifoso. Tutti indistintamente si riferivano alla celeberrima fotografia di Carlo Martini, tralasciando il fatto che i due Campioni l’acqua se la fossero passata vicendevolmente decine e decine di volte fin dai tempi della Legnano. L’istantanea in questione che tutti – ma proprio tutti – conosciamo è diventata in questi settant’anni il simbolo della rivalità ma soprattutto di lealtà e rispetto che devono animare i contendenti in qualsiasi tenzone sportiva.
La foto “della borraccia” compare per la prima volta il 10 Luglio 1952 sul numero 28 di Sport Illustrato, a suggello della tappa Bourg d’Oisans – Sestriere del 6 luglio, raccontando come la superiorità disarmante di Fausto sia merito dell’armonia e del rispetto che regna in squadra. In effetti il Tour del 1952 è dominato dai nostri tricolori, e anche la stampa internazionale non può che tesserne le lodi.
SCATTO D’EPOCA
Ma veniamo alla foto in questione. Siamo sulle ultime svolte del Telegraphe (lo si deduce dalla vegetazione ancora fitta). Davanti è all’attacco LeGuilly, piccolo camoscio transalpino. A poco più di un minuto ecco Coppi e Bartali che si scambiano una bottiglia, ma non sono da soli e lo si vede, con sorpresa, dalla intera foto originale recentemente recuperata e mostrata al pubblico dalla NUVI (Nuova Unione Velocipedistica Italiana) grazie all’archivio dell’inestimabile amico e socio onorario Marino Vigna, olimpionico della pista. Affianco ai due italiani, infatti, ecco apparire il belga Stan Ockers che pare protenda la mano per afferrare a sua volta dell’acqua da qualcuno bordo strada. Rispetto a Coppi e Bartali, a causa della prospettiva, sembra un ragazzino.
Il sole delle due del pomeriggio è caldissimo e la gola arde. Dietro, sull’asfalto rovente, prima della sequela delle ammiraglie, si intravedono con ogni probabilità tre ombre di altrettanti corridori che cercano di reggere il ritmo. Le cronache ci raccontano essere Ruiz, Gelabert e Geminiani. I conti tornano: è il sestetto che si è selezionato sui tornanti che partono da St. Michel de Maurienne verso Valloire e il Galibier. Coppi su quella salita e sulle prossime (Monginevro e Sestriere) ipotecherà il Tour. Bizzarro come il redattore del Ciclismo Illustrato abbia privilegiato escludere dalla foto il belga e centrare per bene l’immagine sui due campioni italiani. Probabilmente l’intenzione era quella di affermare che Coppi, Bartali e la squadra italiana erano il faro unico, armonioso e dominante della Grand Boucle.
A confermare tutto ciò un pezzo di Guido Giardini, grande firma tecnica del ciclismo, che illustra le ragioni per cui, al di là delle polemiche della vigilia, la nostra Nazionale dimostri, per compattezza ed energie, essere almeno due palmi sopra le altre. Comunque sia, la foto tagliata così si è perpetrata nel tempo, come se i due fossero all’attacco solitari in tandem, motivando infinite dispute su chi dei due campioni avesse passato la bottiglia all’altro. Non crediamo assolutamente che sia stata del tutto una posa costruita ad arte dal fotografo, come da tempo sostiene qualcuno. In tanti si sono cimentati a commentare il gesto sbagliando anche clamorosamente la data, il luogo e addirittura l’anno. Quasi tutti si sono sentiti in dovere di spiegare chi ha dato e chi ha ricevuto l’acqua. Nessuno, però, ha scoperto che la foto originale è molto più drammatica e vera; è quella che vi proponiamo noi oggi e che vede Stan Ockers affiancato a i due e ingiustamente tagliato fuori. Peccato per lui e per la verità storica.
Fatto sta che questa foto di Carlo Martini dell’agenzia Olympia di Milano è probabilmente la foto sportiva più rappresentata del XX secolo. Si è usata per svariate pubblicità, si sono confezionate copertine di libri, riviste, manifesti e fumetti, quadri, stampe e vignette umoristiche, anche politiche. Si è addirittura riproposta più volte goliardicamente la stessa situazione con Andrea Bartali, Faustino e anche con i nipoti. Speriamo che con la pubblicazione di questa foto mistificata da anni e con queste nostre righe si sia fatta chiarezza, anche se non sapremo mai chi ha dato l’acqua e chi l’ha ricevuta. Ma chi se ne frega, a noi sta bene così.