Tra il vario mondo delle memorabilia legate alla bicicletta e al ciclismo, la fotografia è senza dubbio una delle componenti più nobili da collezionare.
La foto ha un grande interesse storico, sociale e culturale che permette non solo di parlare del mezzo meccanico e dei campioni che l’hanno reso immortale ma anche fare una “fotografia” – passateci il gioco di parole – dei tempi che i protagonisti quelle immagini stavano attraversando.
È curioso notare come, stando agli annali, la bicicletta e la fotografia siano sostanzialmente coeve. Era infatti il 1816 quando il francese Joseph Nicéphore Niépce riuscì per la prima volta a imprimere, all’interno di una camera oscura, la luce su un foglio di carta sensibilizzato. L’immagine ritratta fu un angolo del suo laboratorio e non quella del barone Karl Von Drais che, nello stesso anno, sgambettava sulla sua draisina. Entrami simbolo del progresso tecnologico, comunque, fotografia e biciclette crebbero di pari passo fino ad arrivare alla situazione odierna fatta di macchine digitali e telai in carbonio. A noi, di questa lunga storia d’amore, interessano ovviamente gli anni iniziali e le rare foto originali che si possono recuperare e collezionare.
Trovare e datare
Un ottimo modo per trovare delle foto sono, come sempre, i mercatini settimanali, dove spesso si possono fare dei bei acquisti. Ci sono poi delle aste specializzate che possono essere recuperate in Rete o nelle quali vengono coinvolti i collezionisti più facoltosi ma il grande colpo in genere si fa trovando il classico “tesoro” nascosto in un cassetto. Un aspetto molto importante quando si trova una foto è la datazione, cosa non sempre facile dato che raramente la foto riporta la data. Qui comincia il bello della ricerca, dato che è proprio dall’immagine che bisogna partire per capire a cosa si riferisca.
Nel caso di una corsa professionistica come il Giro d’Italia, il Tour de France o altri eventi simili vale sempre la regola di osservare sempre attentamente il corridore protagonista, la maglia che indossa, la tipologia di bicicletta e il tipo di cambio della bici. Questo aiuterà sicuramente il collezionista a datare nel miglior modo possibile la bici. Ovviamente serve avere la cultura necessaria, perché se non si riconosce nessuno degli elementi sopracitati diventa un’impresa impossibile. Questa regola vale anche per corse di un giorno quali Milano – Sanremo, Giro di Lombardia, Parigi – Roubaix, ecc… Risulta più difficile per gare amatoriali e/o regionali.
Per quanto riguarda biciclette di tipo militare, l’idea migliore è quella di farsi aiutare da qualche amico collezionista di militaria in grado di datare gli allestimenti e la divisa. In questo modo si può capire di che esercito e che periodo storico si tratti.
Essere ordinati
Dopo avere datato e classificato, occorre archiviare. Una buona regola è quella di munirsi di più album in modo da mantenere ordinato l’archivio. Un metodo può essere quello di separare i grandi giri dalle corse di un giorno, avere un album dedicato ai campioni, ecc. tenendone uno a parte per foto generiche impossibili da catalogare altrimenti.
In commercio esistono diversi tipi di raccoglitori per poter conservare al meglio le foto. Importantissimo è conservarle lontano dall’umidità e ovviamente dalla luce, elementi che sono in grado di danneggiarle irrimediabilmente. Le foto sono una grande memoria storica e vanno ben oltre al solo piacere di possederle. Per esempio, possono essere molti utili al collezionista di biciclette d’epoca per verificare gli allestimenti originali e scoprire magari particolari sorprendenti legati a un particolare corridore.
Un’ottima idea per apprezzarle al meglio è quella di acquistare una lente di ingrandimento di buona qualità. Più si va indietro nel tempo più le foto si deteriorano, perdono di dettaglio e lasciano spazio a interpretazioni. Per questo, un discorso a parte meriterebbero le foto risalenti all’800, spesso stampe di gelatina ai sali d’argento molto difficili da reperire, delicatissime e spesso vendute nelle aste a cifre astronomiche. Tuttavia, la maggior parte degli appassionati potrà “accontentarsi” di collezionare scatti meno nobili e rari, andando a scovarli, come dicevamo, nei tanti angoli del nostro Paese in cui si vendono vecchie carabattole che poi si scoprono essere memorie preziose dei tempi che furono.
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