Uno degli aspetti più affascinanti, quando si raccontano le biciclette d’epoca, è quello di andare a scoprire le origini di oggetti e accessori che oggi sono considerati abituali, ma che una volta non esistevano e che sono stati inventati mano a mano nel corso della storia del velocipede, contribuendo alla sua evoluzione.
È il caso del carter, termine con cui abitualmente in Italia si indica l’involucro protettivo della catena – e della trasmissione in generale – che ha iniziato a essere presente sulle biciclette a partire dal 1893, quando un dipendente dell’azienda inglese Sunbeam, Harrison Carter, ne brevettò una prima versione. Il nome che diede alla propria invenzione in realtà fu “little bath oil”, ovvero “piccolo bagno d’olio”, ma il fatto che venisse indicato che si trattasse di un oggetto “Carter patented” – ovvero “Brevettato da Carter” – fece sì che soprattutto fuori dai paesi anglofoni questo nuovo e pratico componente venisse chiamato comunemente e semplicemente “carter”.
Parte da qui – ma non solo – la storia della Sunbeam All Black del 1925 circa che vedete in queste pagine, appartenente alla collezione di Cristian Mari, la cui datazione di massima è stata possibile grazie al confronto del numero di telaio (149108) con quello di alcuni esemplari Sunbeam noti. Prima di addentrarci nell’analisi della bicicletta, vale la pena fare un excursus sulla storia del produttore. La Sunbeam venne fondata da John Marston, nato nel 1836 a Ludlow, cittadina a sud ovest di Birmingham, proprio in quel cuore dell’Inghilterra che tanto avrebbe pulsato per la bicicletta. Fondamentali per la sua formazione – e per la nostra storia – furono gli anni di formazione come apprendista, a partire dal 1851, presso la Jeddo Works di Wolverhampton, alle dipendenze di Edward Perry. La Jeddo Works si occupava della produzione e rifinitura di oggetti di latta utilizzando tecnica del “japanning”, o “lacca giapponese”. Questa tecnica veniva utilizzata per applicare una vernice nera o colorata su oggetti metallici o in legno, in modo da creare una finitura lucida e resistente.
John imparò il mestiere molto bene, prima mettendosi in proprio (1859) e poi, alla morte di Perry (1869), acquistando la Jeddo Works, i cui affari crebbero a dismisura. Negli anni si appassionò alle biciclette, arrivando a farsi costruire nel 1887 un velocipede su misura da uno dei suoi operai, William Neville, con un telaio molto piccolo dato che Marston aveva le gambe corte. Leggenda vuole che la moglie di John, Ellen, si meravigliò nel vedere la luce del Sole riflessa dalla bicicletta, ovviamente rifinita con la tecnica del japanning, e così nacque il marchio Sunbeam (“Raggio di Sole”), la cui produzione iniziò nel 1889 sotto la guida proprio di William Neville, con i primi esemplari esposti allo Stanley Show di Londra.
GRANDI INNOVAZIONI
L’azienda si sarebbe distinta per una lunga serie di innovazioni tecnologiche relative alla trasmissione e ad altri particolari della bici impossibili da approfondire in questa sede. Molti i modelli che si susseguirono: da uomo, da donna, da corsa, da passeggio, fino ad arrivare al 1909 con il lancio sul mercato della Sunbeam All Black, una bicicletta con tutte le componenti protette dalla laccatura giapponese nera che le dava una colorazione unica nel panorama costruttivo dell’epoca. Un modello di grande successo che rimase in produzione per diversi anni, ben oltre la morte di Marston nel 1918, con l’azienda che negli anni si mise a produrre ogni tipo di veicoli: moto, auto e persino aerei.
L’esemplare in queste pagine rappresenta una versione piuttosto evoluta della Sunbeam All Black, e aggiunge al sistema di oliatura presente nel carter (il “little bath oil”, appunto), anche un incredibile cambio a due velocità nella guarnitura, il cui meccanismo composto da un complesso sistema di ingranaggi sembra quello di un gigantesco orologio, piuttosto che quello di una bicicletta. Molti gli altri spunti tecnologici presenti sulla bicicletta, come il sistema di blocco dello sterzo o il sistema di rinvio dei freni, azionati da un manubrio roller. Interessantissimo anche l’oliatore presente sotto la sella Brooks, dove può essere alloggiato nell’apposita sede a L. Al posteriore, il parafango colorato di bianco con gemma catarifrangente testimonia un ritocco risalente ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma per il resto si tratta di un esemplare conservato e ritrovato nelle condizioni originali. La bicicletta è completamente laccata per offrire la caratteristica colorazione nera, un tratto distintivo che rende ancora oggi le Sunbeam modelli unici e molto apprezzati dai collezionisti.
Collezione: Maurizio Zagatti Foto e note: Marcello Fogagnolo
Scheda tecnica
Marca: Sunbeam
Modello: All Black
Anno: 1925
Telaio: in acciaio n° 149108
Particolarità: parti “chiare” in lacca giapponese nera
Trasmissione: a due velocità con cambio nella guarnitura anteriore
Carter: completo a bagno d’olio con tecnologia “Little Bath Oil”
Manubrio: di tipo roller
Freni: a bacchetta
Mozzo posteriore: a perno sfilabile
Sella: Brooks con alloggio per oliatore