Nel 1957 viene lanciato il primo satellite artificiale, chiamato Sputnik. Un lancio che dà inizio a una vera e propria corsa tecnologica spaziale, avviando una sfida tra USA e URSS. L’entusiasmo e l’ottimismo verso la tecnologia portano una grande fiducia nel futuro prossimo, tanto che nei primi Anni ’60 molti settori di prodotti di consumo ne sono influenzati: la moda, la musica, il cinema, l’architettura e il nuovo design degli oggetti, di ispirazione spaziale. Lo stile Space Age, appunto.
Pochi anni dopo, nel 1965, il marchio Atala di Cesare Rizzato aggiorna lo stile dei suoi prodotti e presenta alla fiera di Milano una bici pieghevole diversa da tutte le altre. Una visione futuristica di un prodotto per tutti, pronta per l’era spaziale e adatta per gli Anni 2000 che verranno. Una bici dalle forme spigolose che richiamano i dettagli delle astronavi, dei razzi, delle code “spaziali” delle auto americane come la Cadillac Eldorado di metà Anni ’60. La bicicletta si chiama Atala 2000 Imperial, ha un robusto telaio in acciaio a baricentro controllato, una generosa sella in stile motociclistico, manubrio in due pezzi regolabile in tutte le posizioni senza bisogno di attrezzi ed è fornita di due portapacchi e borse portaoggetti. Il freno posteriore è a contropedale. La forcella anteriore integra il portapacchi in plastica con il faro ed è dotata di manopole in gomma antivibrazione.
TANTE VERSIONI
La 2000 non passava certo inosservata, sia per la sua forma bizzarra sia per l’abbinamento di colori in cui era disponibile: madreperla/verde metallizzato o arancio brunito/verde metallizzato. A telaio chiuso aveva una dimensione di 78 x 66 cm per un peso di circa 20 kg – non proprio una piuma – per un costo all’epoca di 38.000 lire nella versione più grande. Le versioni minori erano 2000 Kadett, 2000 Minor e 2000 Baby per i bambini più piccoli. Nell’opuscolo pubblicitario della bici si proclamava: «Nel 2000 avrete ancora una bicicletta di moda, bella elegante, con la sua linea d’avanguardia. È la vera bicicletta moderna che fa sentire tutti più giovani. Il vostro futuro pedala 2000!».
La società dei consumi fece invecchiare presto la visione avveniristica del design stravagante di questa pieghevole. Dopo un iniziale successo, infatti, la non più attrattiva 2000 passò di moda e il marchio Atala si convertì a produzioni più tradizionali e commerciali. A oggi la Atala Imperial 2000 può sembrare sgraziata, quasi brutta, ma risulta molto interessante come esempio e tentativo di produrre una bici pieghevole destinata a quell’immaginario futuro che si prevedeva a metà degli Anni ’60. È diventata un classico prodotto del design dell’era spaziale.
Collezione e foto: Roberto Roncali
Scheda tecnica
Marca: Atala Rizzato
Modello: 2000 Imperial
Anno: 1967
Telaio: in acciaio, brevettato
Forcella: curvata ad arco
Ruote: 20”
Coperture: Pirelli 20 x 2 x 1.25
Manubrio: in acciaio, due parti regolabili
Freni: ant. a ganascia, post. a contropedale a tamburo
Guarnitura: 40 denti
Sella: a molle, bicolore, di tipo motociclistico
Accessori: borse per portapacchi posteriore
Altri modelli: 2000 Kadett, 2000 Minor, 2000 Baby