Se parliamo di concorsi d’eleganza – e in questo numero ne parliamo parecchio – quello dell’AVI, che si è tenuto il 24 settembre nella stupenda location del Parco Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, è senz’altro uno dei più rigorosi, scenografici e caratteristici, visto che restringe il campo d’iscrizione a velocipedi antecedenti agli Anni ’20 del Novecento.
Per questo, anche in questa edizione, i visitatori del parco hanno potuto ammirare tantissime biciclette con più di un secolo di storia portate in esposizione da diversi collezionisti in perfetto abito d’epoca: una combinazione che passa dagli occhi e dal cuore per chi ama la storia della bicicletta fin dalle origini. Vincere il premio Best in Show del Concorso d’Eleganza Nazionale AVI, quindi, è motivo di grande orgoglio e prestigio, e tale onore è spettato quest’anno al Quadrant N°17 Dwarf Safety Roadster del 1888 che vedete in queste pagine, appartenente ad Angelo Gamba.
Angelo è un collezionista della non primissima ora, dato che si è avvicinato a questo mondo da circa otto anni, ma spinto dalla sua passione è arrivato a concentrarsi specificatamente sui velocipedi di fine ‘800. «Ho iniziato con un’Amerio Anni ’50», ci racconta, «una ballonetta. Poi, una volta che ho scoperto le biciclette di fine XIX secolo, ho letteralmente perso la testa, innamorandomi di un “croce” Peugeot del 1890 circa. Sono biciclette incredibili, che ancora oggi possono vantare soluzioni tecnologiche che non si vedono sulle biciclette moderne, con un livello qualitativo incredibile». E in effetti è così, come può testimoniare chiunque abbia messo piede in un museo o una raccolta che includa esemplari di velocipede pre-1900.
Il Quadrant trattato in queste pagine ha una rilevanza eccezionale per almeno due motivi. Il primo è che si tratta di un bicicletto rarissimo, del quale si contano pochi esempi nel mondo, che in questo caso ha un livello di conservazione davvero molto interessante, presentando la vernice originale, una parte di decal ancora visibile e praticamente tutta la componentistica originale. Angelo ha dovuto semplicemente pulirlo e far effettuare un leggero restauro a Maurizio Botta, nome che i nostri lettori conosceranno bene proprio quando si parla di mezzi di fine ‘800. «Ho trovato questo Quadrant in un piccolo paese della Francia ed è stato un vero colpo di fortuna, considerato lo stato di conservazione elevatissimo. Sono originali addirittura le manopole, i repos-pied e la sella, che presenta il caratteristico molleggio che contraddistingueva i Quadrant di quel periodo. Ho dovuto cambiare solo le gomme».
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
Il secondo motivo lo scopriamo addentrandoci nelle questioni storiche e tecniche, e proprio la sella offre lo spunto per mettere a fuoco Quadrant, azienda inglese di Birmingham fondata da William Priest e Walter John Lloyd il 22 agosto 1881. Fu senz’altro uno dei produttori più interessanti agli albori della bicicletta, produsse anche tricicli e fu inventore di numerosi brevetti, tra cui quelli che spalancarono la strada allo sterzo con cuscinetti a sfera, successore di quello a molle, come abbiamo raccontato su BE42 occupandoci proprio di un altro Quadrant N°17.
Erano anni di grandissime sperimentazioni che, attraverso passaggi molto creativi e talvolta fallimentari, portarono alla definizione del “safety frame” a doppio triangolo (o a diamante) di Starley verso il 1885, soluzione che definì la bicicletta con geometrie molto simili a come la conosciamo oggi. Questo N°17, invece, pur vantando nei fatti un telaio di sicurezza (ovvero che permetteva di appoggiare i piedi per terra) si basa su una tipologia di telaio a “T”, delineata dalla congiunzione della parte posteriore, simile a un carro delle biciclette moderne, con il cannotto di sterzo. Una soluzione tutt’altro che stabile e che obbligava i progettisti di allora alla ricerca di soluzioni migliorative. Una di queste era costituita dai tiranti, aste di ferro smontabili che connettevano le varie parti del telaio. In questo caso sono ben tre, una nella parte superiore e due, incrociate, nella parte inferiore, caratteristica distintiva del Quadrant Dwarf Safety ma anche di altri modelli della casa inglese.
Caratteristici del periodo sono ovviamente la trasmissione, a scatto fisso e a passo dedicato, le gomme piene, i pesanti cerchi con generosi raggi che lavorano a compressione anziché a trazione come quelli moderni. Da notare le ruote di due diametri differenti (30″ l’anteriore, 28″ il posteriore), a testimonianza delle sperimentazioni in corso. Il freno anteriore è a tampone con asta in acciaio e molla di ritorno, ed è inutile dire che garantiva una capacità di rallentamento molto limitata. Tuttavia, Quadrant nelle proprie pubblicità parlava di un modello di grande comfort grazie all’utilizzo dei cuscinetti a sfera in ogni ambito possibile e soprattutto della sella ammortizzata, che grazie a generosissime molle e a uno speciale brevetto prometteva di assorbire le asperità delle strade, davvero molto diverse da quelle asfaltate che si possono pedalare oggi.
Il Quadrant N°17 Safety Dwarf Roadster di Angelo Gamba è quindi un esemplare davvero eccezionale, con un’interessante e lunga storia da raccontare, testimoniata dai tanti dettagli che potete apprezzare nelle foto in questa pagina. Senza dubbio il Concorso AVI di quest’anno a Parco Sigurtà ha avuto un vincitore di grande rilievo.
Collezione: Angelo Gamba Si ringrazia: Carlo Azzini
Scheda tecnica
Marca: Quadrant
Modello: N° 17 Dwarf Safety Roadster
Anno: 1888
Telaio: in acciaio con triplo tirante
Ruote: ant. da 30” e post. da 26”
Gomme: piene
Trasmissione: a scatto fisso con passo dedicato
Freni: anteriore a tampone