Sante Gaiardoni è stato uno dei più grandi campioni della pista nostrana, secondo solo – per fama e risultati, in attesa che Pippo Ganna ci sorprenda – al grandissimo Antonio Maspes, di cui abbiamo parlato su BE32 per presentare una bicicletta a lui appartenuta.
Proprio al campione di Villafranca di Verona abbiamo dedicato la copertina dello scorso numero, quello delle grandi Olimpiadi di Roma 1960, alle quali Gaiardoni fu indiscusso protagonista. Sulla scorta dell’entusiasmo per il racconto di quell’evento straordinario, ci è parso giusto presentare su questo numero una bicicletta appartenuta a Sante il campione (non il bandito) nei primi anni della sua carriera, appartenente alla collezione di Nicola Morani. Una bici dalla storia decisamente burrascosa, che Nicola ci racconta così: «Ho trovato questa bicicletta in un annuncio su Internet circa 5 anni fa, in condizioni molto diverse da com’è ora. Negli anni era stata pesantemente modificata e di originali erano rimasti solamente il movimento centrale e la serie sterzo, oltre naturalmente al telaio. La cosa particolare è stata aver trovato, sullo strato di vernice presente, che evidentemente non era originale, la scritta “S. Gaiardoni”. Chi l’ha riverniciata ha quindi voluto mantenerla, probabilmente per ricordo o per tifo, e la cosa ha acceso dentro di me la lampadina del dubbio, perché si trattava effettivamente di una bicicletta di valore che avrebbe potuto avere le qualità necessarie per essere appartenuta a un campione».
La bici, infatti, è una Lygie da pista, con un telaio realizzato da Galmozzi con seriale 5817. Confrontandolo con altre Lygie Galmozzi coeve, è stato possibile risalire all’anno di produzione (1958), mentre per quanto riguarda le altre due cifre l’interpretazione è ignota. Ricordiamo che Lygie, nonostante il nome francese, è stata una casa di produzione italiana la cui storia inizia nel 1905, allorquando Alfredo Sironi ottenne dalla casa madre d’Oltralpe il permesso di produrre in Italia bici con questo marchio. Nel 1908 la licenza passò alla Rolando Costruzioni Meccaniche di Pavia, per poi essere trasferita definitivamente nel 1932 alla Rizzato di Padova (ovvero Atala). Lygie divenne così un marchio specializzato soprattutto in biciclette sportive e da corsa, scintillantemente verdi, portando in gara una squadra dal 1922 al 1964. È in questo contesto che si colloca la storia di questa bici e di Sante Gaiardoni.
LA BICI DEGLI ESORDI
Come raccontato a Nicola Morani il 20 gennaio 2020 dallo stesso Gaiardoni, infatti, il campione veneto venne invitato a Milano nel 1958 come stradista e – a sua insaputa – portato a provare in pista al Vigorelli. La vicenda di come Sante si spaventò, nel vedere quei muri erti, è nota (e appunto l’abbiamo raccontata). Quello che non era noto, invece, è che a Gaiardoni venne data in quell’occasione proprio una bicicletta Lygie. Probabilmente – ma è una congettura – si trattava di una fornitura tecnica che il marchio aveva accordato al Vigorelli, che poteva quindi disporre di biciclette per i corridori che ne arrivassero sprovvisti. Gli elementi che portano a stabilire che questa bici sia stata una di quelle utilizzate da Gaiardoni in quegli anni sono tanti (a partire dalla datazione e dal telaio Galmozzi), ma soprattutto è stato lo stesso Gaiardoni a riconoscerla per via della taglia 52, una misura decisamente inconsueta.
Nicola ha montato la bici con delle componenti coerenti con il periodo e il produttore, basandosi anche su un’accurata ricerca fotografica. «Dalle mie ricerche», spiega, «posso sostenere che Gaiardoni ha utilizzato questa bici ai Mondiali Dilettanti su pista del ’58 a Parigi, arrivando secondo, ai Mondiali Dilettanti del ’59 ad Amsterdam, arrivando sempre secondo, e a Roma il 3 luglio 1960, stabilendo il record del mondo del km da fermo con il tempo di 1’07”50. Inoltre, ha partecipato ai Giochi del Mediterraneo di Beirut del ’59 vincendo due medaglie d’oro nelle discipline cronometro e velocità». Una ricerca senz’altro molto approfondita, quella della famiglia Morani, che grazie anche alla disponibilità di Sante Gaiardoni è riuscita a ricostruire la storia di questa bicicletta.
Collezione e foto: Nicola Morani
Scheda tecnica
Marca: Lygie
Modello: pista
Anno: 1958
Telaio: Galmozzi in acciaio
Guarnitura: Magistroni 151 in acciaio
Trasmissione: scatto fisso con catena a passo Humber
Pedali: Sheffield ferro alluminio
Pipa: Cinelli
Mozzi: Campagnolo flangia alta ferro alluminio 32/36
Sella: Brooks in pelle