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La riparazione delle manopole

Le mani vanno a stringere il tempo che fu

Salvatore BonifaciodiSalvatore Bonifacio
in Tutorial
Tempo di lettura: 4 minuti
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Non capita di rado, quando si esegue il restauro di una bicicletta, di dover dedicare più tempo ed energie ai dettagli e a componenti “piccoli” rispetto agli interventi più vistosi.

È proprio questo il caso del restauro delle manopole in legno di questo bicicletto di fine ‘800, vittime del tempo e soprattutto dei tarli. Il meraviglioso bicicletto che potete apprezzare nella fotografia qui sopra è stato smontato e revisionato completamente e le manopole hanno rappresentato uno dei passaggi più complicati.

IL RESTAURO PUNTO PER PUNTO

Proprio perché fragili e delicate, le manopole in legno del nostro bicicletto hanno richiesto un lavoro meticoloso, che vi presentiamo punto per punto:

1. Stato iniziale: le manopole sono molto deteriorate e fragili. Essendo il legno un materiale organico, il tempo le ha aggredite e sono state persino mangiate dai tarli. Le manopole non sono state sfilate dal manubrio per evitare di danneggiarle, perché non avendo un sistema di fissaggio con viti ed essendo state semplicemente inserite a incastro, la manovra avrebbe richiesto notevole forza, con un altissimo rischio di rottura.

2. Dettaglio del danno alla manopola: si può notare che una delle manopole era compromessa anche nella sezione inferiore, non solo in quella superiore più visibile. Per prima cosa le fessure sono state pulite con delicatezza, senza usare aria compressa per evitare danni e ricorrendo invece a un pennellino con setole molto morbide.

3. Trattamento antiparassitario: le manopole sono state trattate con un prodotto antitarlo. Sempre utilizzando un pennello a setole morbide, il prodotto è stato distribuito su tutta la superficie delle manopole, non solo sui punti danneggiati, onde evitare che qualche parassita potesse restare vivo all’interno.

4. Ricostruzione totale: i solchi sono stati riempiti con un materiale bicomponente a base di resina, in modo da tappare i buchi e al contempo rinforzare la struttura delle manopole. Il materiale liquido è stato gradualmente iniettato all’interno, a più mani, dando il tempo alle applicazioni precedenti di rapprendersi e asciugarsi. La principale difficoltà è stata dovuta al fatto che i buchi erano molto profondi.

5. Come nuove: una volta riempiti i solchi, le manopole sono state carteggiate per eliminare il materiale di riempimento in eccesso e per riportarle alla loro forma originaria. Il colore scuro e vivo è dato dal liquido impregnante. Le manopole sono anche state trattate con un flatting protettivo per creare una pellicola satinata ed evitare un effetto lucido poco credibile.

6. Trasmissione: la sezione di incastro dell’anello di finitura in ottone era mancante, del tutto usurata, e l’anello stesso era spezzato. È stato quindi smerigliato, poi gli è stato applicato un acido per pulire a fondo la superficie che si sarebbe andata a saldare. L’anello è stato chiuso mediante una saldatura con stagno, materiale con un punto di fusione molto basso e quindi non pericoloso per il corpo in legno della manopola.

7. Il lavoro completo: le manopole in legno del bicicletto, una volta restaurate, si fanno apprezzare per la loro superficie levigata, ma non lucida e poco credibile, che conserva e trasmette i segni del tempo. La loro solidità è garantita dal riempimento con il materiale bicomponente a base di resina. questo significa che il bicicletto è tornato a essere utilizzabile in totale sicurezza. 

Tag: BE33manopole
Salvatore Bonifacio

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