Nello scorso numero di Biciclette d’Epoca abbiamo parlato della bicicletta pieghevole che Bianchi realizzò per l’esercito italiano nel 1912.
Una bicicletta che era dotata di moltissimi accorgimenti pratici che la rendevano perfetta per essere impiegata all’interno di scenari bellici, dove il terreno era spesso accidentato e dove bucare una camera d’aria – e quindi fermarsi – poteva significare la morte. Questa bici piacque talmente tanto ai militari dell’epoca che Bianchi decise di realizzarne anche un modello civile, chiamato appunto Modello C.
La Bianchi Modello C, prodotta fino al 1928, era quindi una bicicletta molto simile alla propria controparte militare, ma con una serie di caratteristiche che la rendevano differente. Innanzitutto, non era pieghevole, dato che chi la utilizzava non aveva più l’esigenza di doverla chiudere per trasportarla sulle spalle. Per il resto, la geometria era molto simile e anche le dotazioni tecniche richiamavano molto da vicino la sorella in servizio all’esercito.
Una mtb d’antan
Si trattava, in sostanza, di un’antesignana della Mountain Bike, adatta a muoversi su terreni impervi e pronta a sopportare sollecitazioni che avrebbero danneggiato molte altre biciclette meno attrezzate. Impressionante, per l’epoca, il doppio sistema di ammortizzazione, presente sia all’anteriore sia al posteriore. Unito agli pneumatici pieni, che rendevano impossibile qualsiasi foratura, questa dotazione consentiva ai possessori del Modello C di attraversare senza pensieri anche le strade e i terreni più sconnessi. Anche il parafango posteriore era ammortizzato grazie a un attacco molto particolare. Questo impediva che si danneggiasse nel caso corpi estranei, come fango e sassi, si frapponessero tra lui e la ruota posteriore. Unica – e non banale – differenza rispetto alle bici da fuoristrada di adesso era il peso: per quanto compatta, parliamo di una bici che arrivava a 15 kg.
Un piccolo gioiello
Molti i dettagli, sia funzionali che qualitativi, che impreziosivano questo piccolo gioiello. Un esempio ne è il freno anteriore interno a tenaglia, coadiuvato da un freno posteriore di servizio Bowden con la caratteristica guaina ideata dall’inventore irlandese. Sempre al posteriore sono visibili molti dettagli interessanti, come il doppio pignone scatto fisso – ruota libera e il forcellino tipo corsa, caratteristica non presente nel modello militare. La bici è completata da molti altri dettagli originali Bianchi, come i pedali a sega, e da tantissimi oliatori che permettevano di mantenerla in perfetto ordine.
Incredibile ma vero, la Bianchi Modello C è stata per anni la bicicletta più costosa del catalogo Bianchi, superata solo dalla versione pieghevole che costava circa il 20% in più. Persino la Bianchi Modello R Super, apparsa a partire dal 1924 e considerata da molti la bicicletta più lussuosa di sempre, aveva un prezzo solo leggermente superiore a questo piccolo concentrato di tecnologia.
Collezione: Bicicleria di Mario Cionfoli
Scheda tecnica
Marca: Bianchi
Modello: Modello C
Anno: 1928
Telaio: in acciaio
Cerchi: in acciaio 24″
Pedali: a sega
Freni: anteriore a tenaglia con passaggio interno, posteriore Bowden.
Sospensioni: anteriore monobraccio dx, posteriore centrale a telaio elastico.
Pignone: ruota libera e scatto fisso