La “Sanremo” dopo il conflitto, ritrova la data di S. Giuseppe e molti degli stessi protagonisti che ne hanno caratterizzato le ultime edizioni, anche se la corsa tiene fede al suo ruolo di “sfinge”.
Pronostico infatti quasi impossibile vista la mancanza di dati certi sulle condizioni dei corridori: Bartali è sempre uomo Legnano ma ha vissuto stagioni di guerra interlocutorie e Coppi che, cambiato squadra e, indossate le insegne bianco-celesti della Bianchi, si è allenato intensamente durante l’inverno e cerca di fare al traguardo un bel regalo alla sua fresca sposa, la signora Bruna.
Sono le 7.30 esatte quando il giornalista francese Yves Mazan, figlio di Lucien Geoges Mazan-Petit Breton (vincitore della prima edizione), dà il via alla corsa. La bella giornata di sole e la temperatura primaverile invitano alla bagarre, e dopo neanche sei chilometri si verifica incredibilmente l’azione che decide l’intera contesa: attacca freneticamente il francese Teisseire cui rispondono nove coraggiosi dei quali otto (Tarchini, Bardelli, Barisone, Mutti, Valdisolo, Casellato, Ronconi ed il siciliano Nicolosi, ultimo ad agganciarsi) sono uomini di secondo piano mentre uno è Fausto Coppi, che si lancia sorprendentemente in fuga! Tra il disinteresse generale la fuga va grazie anche allo stimolo degli innumerevoli traguardi volanti e ottiene un vantaggio di 8’ a Novi Ligure. A Masone, Coppi e Teisseire affrontano il Turchino consapevoli di avere una grandissima opportunità per chiudere presto la contesa. A tre chilometri dalla vetta, Coppi si alza sui pedali, scatta e vola imprendibile. Teisseire però non demorde, si difende con accanimento e al culmine il suo ritardo oscilla sui 15-20” mentre il gruppo passerà con 7’50” di svantaggio.
FUGA SOLITARIA
Coppi (che evidentemente aveva provato e riprovato la sconnessa discesa e ne aveva assimilato alla perfezione l’essenza tecnica) plana in Riviera con il piglio del fuoriclasse e a Voltri il suo margine sul francese sfiora i tre minuti. Fausto si immette, elegante e potente, sulla via Aurelia e, incitato dall’incontenibile entusiasmo della folla contenta di vivere un momento di vita serena, amplifica a dismisura il suo vantaggio. Nessuno riesce minimamente ad impensierire il fuggitivo: a Varazze (dove pochi mesi prima Coppi aveva trascorso la sua luna di miele) Teisseire transita 7’ dopo il portacolori della “Bianchi”.
La “cronometro individuale” di 150 km, si trasforma in una vera e propria marcia trionfale che sancisce la Rinascita non solo sua ma un po’ di tutto il ciclismo italiano. Teisseire salva la meritata seconda posizione ma i distacchi degli altri risultano abissali. Il Campionissimo è pronto per segnare la storia dei prossimi anni.
ORDINE D’ARRIVO
1. Fausto COPPI 293 km in 8h09’00” (media 35.950 km/h)
2. Lucien Teisseire (F) a 14’00”
3. Mario Ricci a 18’30”
4. G. Bartali, 5. S. Canavesi, 6. V. Ortelli, 7. A. Leoni, 8. O. Bailo