Nello scorso mese di marzo si è data convegno, presso la collezione dei Velocipedi e Biciclette antiche di Soresina, una quindicina di collezionisti.
Lo scopo è stato quello di sottoscrivere l’atto costitutivo della Associazione Italiana Velocipedi, coronando così la gestazione del progetto sorto circa sei mesi prima e concretizzatosi definitivamente con l’incontro di gennaio a Riva del Garda presso la collezione di Pierluigi Farè. L’associazione ha lo scopo di diffondere, salvaguardare e incentivare la cultura per i velocipedi e biciclette antiche, l’oggetto sociale potrà essere perseguito attraverso l’organizzazione di convegni, mostre e rally velocipedistici (ne parliamo in seguito).
LA CULTURA IN PRIMIS
Abbiamo chiesto al neopresidente, Alfredo Azzini, un’impressione sulle prime settimane di attività dell’associazione: «direi che l’AVI è stata accolta con una certa sorpresa, ma anche con grande attenzione perché desta interessa il fatto che ci sia un’associazione che mette la cultura davanti a tutto, ancor prima dei velocipedi. Stiamo terminando in questi giorni il censimento delle collezioni dei nostri soci per poter proporre una guida ragionata ai musei e alle collezioni private. Stiamo inoltre definendo gli accordi per poter realizzare un secondo rally in autunno».
Nella prima riunione il consiglio ha infatti approvato il regolamento dei raduni che assumeranno il nome di “Rally Velocipedistico” e che dovranno avere una connotazione esclusivamente turistica, con percorrenze non superiori ai venti chilometri, però potranno essere contestualmente organizzati percorsi alternativi per soddisfare i pedalatori più assidui. I partecipanti dovranno obbligatoriamente indossare un abbigliamento di stile coevo alla propria bicicletta e saranno privilegiati quelle costruite sino agli Anni ’20 ma, a giudizio dei vari organizzatori, potranno essere ammesse biciclette costruite sino a tutti gli Anni ’40. L’indicazione è di organizzare, a contorno del Rally AVI, visite a monumenti e altre eccellenze del territorio. Inoltre è stato stabilito che la quota di partecipazione agli eventi AVI non debba mai superare i 20 euro, ospitalità compresa, in modo da garantire a tutti la possibilità di accesso.
IL RALLY A BOLZANO
Primo esempio di una manifestazione soggetta a questo regolamento è stato il primo Rally Velocipedistico Nazionale, tenutosi il 19 maggio a Bolzano e organizzato in collaborazione con il Veteran Car Club di Bolzano. Non è la prima volta che bici e auto d’epoca vanno a braccetto e in questo caso la collaborazione è stata molto proficua permettendo di ospitare l’esposizione nel centro città, all’interno di un parco chiuso.
È stato facile per i partecipanti, con i loro abiti fin du siécle, attirare l’attenzione dei passanti e farsi seguire fino alla piazza della mostra, dove ci si è ritrovati proiettati indietro nel tempo di 120 anni. La sfilata dei velocipedi, condotti rigorosamente a mano, ha dato la possibilità di effettuare un’attenta e interessante presentazione di ciascuno di essi da parte di AVI. Una trentina i partecipanti e tra loro anche un velocipedista austriaco proveniente da Linz che ha percorso, con il suo bicicletto del 1896, tutta la valle da Vipiteno a Bolzano e, dopo aver partecipato al rally, ha raggiunto, nei tre giorni successivi Verona, da dove ha fatto ritorno in patria con il treno. Dopo un giro nel centro città con sosta per l’aperitivo, i velocipedi sono stati parcheggiati nel cortile del seicentesco Palazzo Mercantile che è stato oggetto di un’interessante visita guidata, al termine della quale sono state aperte le porte della sala degli eventi per far fare un carosello alle per le riprese televisive da parte di una televisione giapponese (il Rally AVI ha poi trovato spazio anche in divese TV locali).
Nota di merito per gli organizzatori che si sono fatti carico dei costi della manifestazione garantendo un’iscrizione gratuita per i partecipanti. Guardando il futuro, l’AVI ha in fase di organizzazione una giornata di studio che si terrà a Riva del Garda durante l’inverno con a tema «Le epoche delle biciclette & la conservazione dei velocipedi» oltre a un evento in ottobre ancora da definire. Infine, va detto che l’AVI ha aderito all’IVCA – International Veteran Cycle Association – l’organismo che raggruppa a livello mondiale i club e gli enti che si interessano di questo settore e dalla quale potrebbero arrivare positive sorprese per il futuro del cultura della biciclette d’epoca in Italia.