Con questo terzo appuntamento volge al termine il capitolo dell’evoluzione telaistica della bicicletta da viaggio. In questo articolo, a differenza dei precedenti, anziché raccontare l’evoluzione in ordine cronologico abbiamo ritenuto più utile illustrare gli step evolutivi soffermandoci su alcuni esempi specifici. Prima di tutto, è d’obbligo menzionare la fabbricazione di speciali tubi elicoidali rispetto a quelli estrusi che eravamo abituati a vedere. L’esempio che potete vedere nelle foto raffigura una bicicletta della marca Premier inglese ma sappiamo che anche altre marche anglo – americane erano solite impiegare tale tecnologia.
L’evoluzione del telaio, come illustrato nel capitolo precedente, ne ha definito negli anni la geometria fondamentale anche se un dettaglio resta di libero pensiero, ovvero le saldature e le congiunzioni: due fattori che d’ora in avanti – siamo a cavallo tra il XIX e il XX secolo – definiranno la qualità di un bicicletta.
Il primo degli esemplari che a nostro parere meglio esemplifica l’unione qualitativa di queste due componenti e una Durkopp tedesca degli Anni ’10 con congiunzioni svuotate nella parte anteriore frontale e, peculiarità tipicamente germanica, la testa della forcella segnata con le due lettere “DP”, ossia l’abbreviativo di Durkopp.
CONGIUNZIONI INVISIBILI
Se osserviamo bene questi dettagli possiamo notare l’altissimo livello di precisione e finitura che le case costruttrici avevano raggiunto già all’inizio del secolo scorso. Proprio in questo periodo, inoltre, diverse fabbriche applicano sui telai una tipologia di congiunzioni invisibili. Le congiunzioni invisibili vedono l’impiego di speciali giunzioni che permettevano di saldare i tubi entro lo spessore delle congiunzioni evitando in questo modo di andare a a creare lo scalino e quindi eliminare questo fastidioso dettaglio rendendolo appunto invisibile. Una soluzione usata dalla grandissima parte dei costruttori di biciclette, soprattutto nei modelli di punta dalla metà degli Anni ’20 da viaggio sino ai corsa Anni ’50, come Beltramo.
Oltre al largo impiego di congiunzioni lavorate, il telaio subisce anche modifiche nel tempo per l’alloggiamento dei freni interni. Questa, più che essere una modifica dettata dall’evoluzione stilistica, resta più che altro una sfida per l’occultamento delle trasmissioni all’interno del telaio. Diversi costruttori s’impegnano nello sviluppo di continue evoluzioni tecnologiche legate ai freni interni, anno dopo anno, ma si tratta di soluzioni che poco hanno a che fare con la ricerca sul telaio dal punto di vista dal quale la stiamo raccontando.
Due svolte dal punto di vista tecnologico, invece, avvengono nel periodo pre-belico e bellico. La prima è la diffusione di biciclette con telaio completamente in alluminio, di cui la Caminade con telaio smontabile con tubi a sezioni ottagonali ne è un esempio. La seconda, invece, è dovuta in buona parte una bicicletta militare che è talmente intrigante da costituire un riferimento per alcune marche italiane come Maino: è la BSA Paratrooper. Si può notare come la linea stilistic fondamentale sia sostanzialmente immutata tra la BSA Paratrooper e la Maino Aerodyne.
ESTEROFILIA
Ci sono altri casi di biciclette italiane che si rifanno a modelli internazionali, come la Traldi e la Stuccchi modello Cruise a freni interni. Il riferimento è in particolar modo alle classiche bici americane dove l’esagerazione e il “di più” la fanno da padrone. Da qui in avanti le modifiche al telaio saranno minori rispetto a quanto raccontato finora, almeno per quanto riguarda le biciclette che vengono considerate d’epoca.
Abbiamo ritenuto importante dedicare più puntate alla storia del telaio in quanto mai in questa rivista è stata raccontata la sua storia, e questo può aiutare a dare ai lettori una base di conoscenza quando leggono gli articoli di Biciclette d’Epoca, girano per mercatini e musei, valutano collezioni e biciclette. In futuro, Genesis affronterà in questo modo anche altri temi, raccontando la storia di biciclette, componenti, oggetti e – perché no? – anche personaggi che fanno parte di questo mondo incantato.