Il ciclismo – e lo sport in genere – è una grande passione che non solo tutti vogliono vivere in prima persona ma che diventa anche l’opportunità per declinazioni ludiche decisamente meno faticose, ovvero i classici “giochi”.
Se oggi i ragazzi appassionati di calcio giocano anche ai videogiochi, magari sfidando gli amici in partite online, nei cento e rotti anni che ci siamo lasciati alle spalle – e finché il ciclismo è stato il primo sport nel cuore degli italiani – sono nati tantissimi giochi a tema ciclistico per permettere ai tifosi di “giocare” al Giro d’Italia o d’impersonare i propri campioni preferiti. Tutti abbiamo in mente le classiche biglie o le figurine – che tratteremo in futuro – ma in questa sede vogliamo occuparci dei giochi di percorso e da tavolo, molto comuni fino agli Anni ’70. Quelli che vedete in queste pagine sono tratti dalla collezione di Pierluigi Farè, titolare del museo Ciclocollection di Riva del Garda, visitabile su appuntamento, un vero appassionato di questo tipo di memorabilia.
«Ho iniziato a collezionare giochi da tavolo legati al ciclismo ben prima di collezionare biciclette», racconta Pierluigi. «Mi sono sempre piaciuti come oggetto, anche per la loro bellezza grafica, al punto che molti li ho incorniciati. Prima di farlo, però, ci ho voluto giocare, evitando però di danneggiarli laddove era richiesto di ritagliare i segnaposto dei corridori».
Prima d’illustrare alcuni dei pezzi più importanti della collezione Farè, spieghiamo brevemente la differenza tra giochi di percorso e giochi da tavolo: i primi sono molto antichi (se ne ha traccia in Mesopotamia addirittura nel 3000 a.C.) e prevedono un punto di partenza e un punto di arrivo lungo un tracciato con l’obiettivo di arrivare primi; i secondi, invece, si giocano sempre su un tavolo e possono avere o meno un percorso (es. i giochi di carte non li hanno) ma l’obiettivo non è quello di tagliare il traguardo da vincitori.
CREATIVI E DIVERTENTI!
Chiarito questo punto, partiamo con la nostra rassegna. Il gioco più “antico” è senz’altro il Giro d’Italia prodotto dalla ditta Stella, una delle più note in questo settore, che pare essere ispirato a una delle prime edizioni della Corsa Rosa, dato che partenza e arrivo sono a Milano. Interessante notare la grafica, la riproduzione di varie città italiane con i monumenti più noti e persino una citazione del Petrarca sotto il logo («Il bel paese ch’Appennin parte e ’l mar circonda e l’Alpe»). Del 1930 circa, invece, è il gioco dedicato alla Criterium degli Assi, dalla grafica più razionalista e legata agli stilemi futuristi e del Ventennio. Da notare che anche il tema – il Criterium – sancisce un legame forte con le attività del ciclismo di allora.
Notevolissimo il gioco realizzato nel 1940 da Giochi Lasco Milano per Crema Nivea: non solo mostra un grafica che sembra attuale ancora oggi, ma è un esempio di come questi giochi divennero uno strumento di marketing per produttori di vario tipo. Del 1950 è invece il gioco “srotolabile” Ciclocorsa, edito da Carroccio – Milano, basato su una gara a squadre che si poteva svolgere anche su più giri. Dello stesso anno è anche l’interessantissimo Giuoco del Giro d’Italia, in cui si possono leggere nel regolamento riferimenti agli aiuti americani per la ricostruzione e all’ERP (European Recovery Program), uno degli elementi del Piano Marshall, una vera testimonianza dell’Italia dell’epoca. In questo caso, i corridori andavano ritagliati dal foglio di gioco. Brandizzato Pasta Dentifricia Binaca era invece un curioso gioco da tavolo, sempre di Giochi Lasco, datato 1952, basato sulle carte e in linea con il marketing Anni ’50. Del 1954 è invece un più classico gioco di percorso di Istat Toys sul Giro d’Italia, mentre fuori dal coro è il Giuoco del Giro d’Italia Ciclistico, prodotto sempre dalla casa milanese in collaborazione con il pastificio F.lli Gazzola S.P.A. di Mondovì, del 1960. Infine, chiude la carrellata un altro gioco dedicato al Giro d’Italia brandizzato Aspro (antidolorifico prodotto da Bayer) datato 1970.
Dopo questa data i giochi da tavolo dedicati al ciclismo perdono di popolarità ma nulla vieta, oggi, di trovarli in qualche mercatino e giocarci ancora, oppure addirittura di fabbricarne di propri: bastano un cartone su cui disegnare un percorso e tanta fantasia!
Sito: www.ciclocollection.it FB: ciclocollection