Il collezionismo è una brutta bestia, di quelle che se ti addentano poi difficilmente ti lasciano andare. Tra le sue tante forme, tralasciando quello di farfalle, che ci viene difficile coniugare con il mondo delle biciclette, uno dei più radicati e tradizionali è il collezionismo di francobolli. Molto più che documenti atti a certificare il pagamento della spedizione di lettere e cartoline – parlando di queste ultime vi ricordiamo l’interessante approfondimento su BE46 – i francobolli “ciclistici” sono rappresentazioni iconiche di uomini e momenti storici, sono intriganti e curiosi per chi li guarda con occhi distratti, comunicativi ed emozionanti per chi li studia e archivia in maniera certosina.
Come tutte le collezioni, anche quella di francobolli risponde a una regola generale: la specializzazione tematica. Nel nostro caso il tema è il ciclismo ed è bene evitare di disperdere energie, tempo e danaro su altri campi tematici. Inoltre, partendo dalla considerazione che il francobollo ha un’importante valenza documentativa, il bravo collezionista deve prestare attenzione alla narrazione, ovvero strutturare la collezione in modo da raccontare una storia mediante una corretta successione di francobolli.
I momenti della collezione
Una raccolta di francobolli richiede un metodo attuativo, che senza timore di schematizzare troppo possiamo scandire in tre fasi. Un primo momento riguarda la ricerca preliminare, da effettuare su cataloghi ufficiali, riviste e libri specializzati, siti web. Attenzione, il termine “specializzati” non si limita al contesto filatelico e va a coinvolgere anche l’ambiente del ciclismo, proprio per via della necessità di contestualizzare la raccolta in modo da riuscire a raccontare una storia. Per quanto concerne la fase documentativa, muovendoci dal generale al particolare, partiamo dalla consultazione del Catalogo Unificato Internazionale, che raccoglie informazioni in merito ai francobolli di pressoché tutte le nazioni del mondo, poi possiamo passare alle riviste filateliche specializzate e quindi – per entrare nel particolare del ciclismo – studiare il catalogo Deportes Domfil (in spagnolo con traduzione in inglese), che tratta i francobolli di tutti gli sport ed è reperibile presso i migliori negozi di collezionismo.
La seconda fase, una volta individuati gli obiettivi, consiste nel loro raggiungimento: in parole povere bisogna mettere le mani – anzi, le pinzette – sui francobolli desiderati. A tale scopo è conveniente frequentare i numerosi circoli filatelici disseminati sul territorio nazionale, in modo da entrare in contatto con altri collezionisti. I francobolli di recente emissione sono reperibili agli sportelli filatelici delle Poste Italiane, mentre per quelli internazionali ci si può abbonare presso un negozio filatelico al servizio novità di una determinata nazione o di una specifica tematica. Non vanno infine trascurate le aste per corrispondenza, sulle quali gravano però tasse che incidono fin oltre il 20% sul costo dei francobolli che ci si è assicurati.
La terza è la fase della creazione del racconto e consiste nel posizionare i francobolli in un album adeguato, che va poi completato con i testi che compongono la narrazione. Nella fase di catalogazione le dita servono a girare le pagine dell’album e ad afferrare le pinzette filateliche (quelle professionali costano pochi euro). Mai e poi mai i francobolli devono entrare in contatto con i polpastrelli, perché la carta utilizzata per i primi è molto delicata e la pelle dei secondi è sempre e comunque sporca e unta. Oltre alle pinzette, un altro strumento filatelico essenziale è la lente d’ingrandimento, che permette tra le altre cose di distinguere il sistema di stampa, e proprio volendo esagerare ci si può attrezzare con una lampada a luce ultravioletta, utile ad apprezzare le fluorescenze dei francobolli.
La tematica ciclistica
Il francobollo è uno strumento celebrativo e rievocativo, oltre che capace di veicolare un’idea, che nel caso specifico di una nazione è spesso – o per meglio dire è spesso stata – un’idea politica. Tra gli stati che con maggiore convinzione hanno legato il mondo dello sport, e in particolare il ciclismo, al credo politico, figurano quelli del defunto blocco comunista. Abbiamo interessanti esempi in Unione Sovietica, Polonia e Bulgaria, con francobolli fedeli a uno standard che prevede un atleta stilizzato, molto spesso anonimo, ritratto nell’atto della competizione. Un altro canone relativo ai francobolli ciclistici è quello dell’atleta – in questo caso spesso un campione conosciuto – rappresentato in posizione di riposo con un mezzo primo piano, ovvero tipo figurina. Tra i soggetti più utilizzati in tale categoria figurano Felice Gimondi ed Eddy Merckx, ma si tratta di un tipo di rappresentazione poco utilizzata, che rende molto rari e alquanto ricercati tali francobolli.
Molto prolifica è l’emissione di francobolli dedicati ai Giochi Olimpici, anche da parte di stati con una tradizione ciclistica a dir poco trascurabile. Esistono esempi di francobolli “olimpici” emessi da nazioni come il Niger e la Guinea allo scopo di celebrare i relativi atleti impegnati nelle gare olimpiche riservate ai dilettanti. Per quanto invece concerne i principali appuntamenti sportivi del mondo del ciclismo “che conta”, possiamo dire che il numero di emissioni di francobolli è inversamente proporzionale all’importanza dell’evento. Succede così che nazioni dove il ciclismo è radicato, come l’Italia e la Francia, siano state relativamente avare di emissioni dedicate al Giro, al Tour o al Campionato del Mondo. Questo excursus sul mondo dei francobolli ciclistici si conclude qui, con la speranza di aver stuzzicato la curiosità e la certezza che ogni elemento legato al mondo del ciclismo d’epoca è un fattore utile ad alimentare la nostra passione.
Si ringraziano: Pierluigi Farè – Ciclocollection (Riva del Garda) | Renato Bulfon – Ciclismuseo (Mortegliano)
Temi specifici
Stabilire e restare fedeli a una tematica specifica è una regola basilare se si vuole creare una collezione di francobolli. Pensiamo di fare cosa gradita elencando qui di seguito alcuni temi ciclistici di riferimento da cui partire: Olimpiadi, Campionati del Mondo, campioni, competizioni, ricorrenze e anniversari. Nulla vieta al collezionista di essere ancora più selettivo nella tematica, ma bisogna tenere in considerazione il fatto che le emissioni di francobolli a tema ciclistico non sono molto numerose e che quindi un’eccessiva specializzazione può portare a una penuria di materiale.
Coincidenze
Nell’immagine il francobollo triangolare della Repubblica Dominicana emesso per la vittoria del nostro Ercole Baldini all’Olimpiade di Melbourne del 1956. Alcuni anni dopo, Baldini si trova in Repubblica Dominicana e si reca in un ufficio postale per provare a reperire il francobollo che lo ritrae. L’impiegata allo sportello lo riconosce e allerta il direttore dell’ufficio, il quale invita Baldini a partecipare alla festa di commemorazione della sua vittoria e del relativo francobollo, già organizzata per la sera stessa.
Annulli speciali
I francobolli sono per così dire i documenti di viaggio, i biglietti, delle nostre lettere e cartoline, e in quanto tali vengono timbrati per essere annullati. Non tutti gli annulli sono uguali e qui abbiamo elencato alcuni esempi di timbri speciali realizzati in occasione di specifici avvenimenti ciclistici:
A. Busta con francobolli e annullo speciale per i mondiali di Imola del 1968, con gli autografi della squadra nazionale italiana.
B. Busta con francobollo e annullo speciale per il mondiale di Gap, in Francia, del 1972, con l’autografo di Marino Basso campione del mondo.
C. Busta con francobollo e annullo speciale per il mondiale di Montreal del 1974, con l’autografo del vincitore Eddy Merckx.
D. Busta con l’annullo speciale di Udine per il 50° Giro d’Italia del 1967, con francobollo commemorativo e l’autografo di Dino Zandegù, vincitore della tappa.