Uno dei memorabilia più interessanti, belli e piacevoli da collezionare sono sicuramente le cartoline.
Lo sono perché uniscono la bellezza delle foto che si trovano sul fronte alle dediche, pensieri e persino agli annulli che si trovano sul retro, che possono segnare la differenza tra una cartolina “normale” e una di valore straordinario, come alcune di quelle che vedete in questo articolo tratte dalla collezione Ciclocollection di Pierluigi Farè, visitabile a Riva del Garda su appuntamento.
Collezionare cartoline implica una tenace voglia di visitare mercatini alla ricerca del cimelio prezioso, perso in un’infinità di altre carte, e richiede una grande attenzione nella valutazione di quello che ci si trova davanti. Innanzitutto, va valutato lo stato di conservazione. Alcune cartoline tra quelle che vedete in queste immagini sono conservate all’interno di buste protettive di carta. Non è affatto detto che le troverete in queste condizioni né che le troverete impeccabili. Tutto è però possibile, in questo variopinto mondo, per cui come contraltare a queste considerazioni sappiate che è vero anche il contrario e potreste avere la fortuna di trovare, a distanza di settant’anni, cartoline praticamente nuove e mai scritte né spedite relative ai Giri d’Italia vinti da Coppi e Bartali nel Secondo Dopoguerra. Sarebbe veramente un colpaccio e starà a voi poi riuscire a strappare un buon prezzo considerato che si parte da 5/10 euro per una cartolina non particolarmente significativa per arrivare a 30/40 euro per pezzi più rari e meglio conservati.
Se poi la cartolina presenta la firma autografa di un grande campione o una dedica il valore sale ulteriormente, così come sale se è una cartolina che presenta un “annullo postale” dedicato a un evento particolare, magari proprio quello ritratto sul fronte. Come sempre, serve anche un pizzico di fortuna.
Per la consevazione e la catalogazione, fate pure riferimento a quanto detto nello scorso numero, quando abbiamo parlato di fotografie.
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Naturalmente, parlando di ciclismo sportivo, gli esemplari più interessanti sono quelli che ritraggono i grandi campioni e le loro squadre. Tuttavia, è molto importante considerare in che modo sia nata e si sia evoluta la cartolina postale per capire cosa aspettarsi a seconda delle varie epoche e capire la parabola di questo tipo di oggetto che, da sempre, ha svolto almeno due funzioni: quella di spedire messaggi e pensieri affettuosi alle persone e quella di essere uno strumento di marketing.
Nate ufficialmente nel 1869 con la Correspondenz-Karte emessa il 1° ottobre di quell’anno dall’Impero Austro – Ungarico, le cartoline divennero rapidamente uno strumento rivoluzionario, un po’ come le email dei giorni nostri, perché permettevano d’inviare comunicazioni scritte, promozionali o meno, con il logo dell’azienda. Ovviamente, oggi come allora, esistevano già le lettere, ma si trattò di uno strumento in più.
Ben presto, le case produttrici iniziarono a promuovere i propri modelli associandoli ai grandi campioni e alle loro vittorie. Ecco quindi arrivare i Girardengo, Coppi, Bartali, Baldini e Gimondi che vedete in queste pagine. Negli anni si sono succeduti tantissimi campioni che hanno fatto da testimonial a vari sponsor. Inizialmente si trattava quasi esclusivamente di produttori di biciclette e pneumatici ma poi, verso la metà degli Anni ’50, arrivarono brand più generalisti, da quelli alimentari a quelli dell’arredamento, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il ciclismo si presta a qualsiasi tipo di sponsorizzazione.
Ovviamente, tutto questo si “legge” nella storia delle cartoline, così come si legge quanto era popolare il ciclismo fino agli Anni ’70, periodo in cui il calcio iniziò a prendere il sopravvento. Prima, non c’erano CR7 o Messi che tenessero: le star, per la platea italiana, erano i corridori e a loro spettava un posto d’onore sulle cartoline.
Sito: www.ciclocollection.it FB: ciclocollection