La storia dei primi telai in titanio si perde nei fumi della storia fino a sfiorare i tratti della leggenda, la quale recita che verso la metà degli Anni ’70 furono Pino Morron e Cicil Behringer a realizzare i primi telai in titanio saldobrasati, partendo da tubi ottenuti per trafilazione manuale da barre piene del nobile metallo.
Erano tempi più che pionieristici, perché il titanio in quel momento era un materiale usato soprattutto per scopi bellici (si era in piena Guerra Fredda) e per uso civile ce n’era ben poco.
Il vero seme, però, fu gettato in Italia alla fine degli Anni ’70, quando Amelio Riva, dalla ridente Mozzo in provincia di Bergamo, fondò un marchio che ancora oggi fa correre un brivido lungo la schiena a chi sa di cosa si parla: Trecià. Riva era un ingegnere che si era occupato di titanio in ambito aeronautico e di motorsport, e che costruiva al massimo uno o due telai la settimana partendo da materiali di grandissima qualità. Nel suo caso, anziché trafilare a mano – i tubi in titanio non esistevano ancora – partiva da lamine che trasformava in tubi, un lavoro pazzesco se si considerano le difficoltà che la lavorazione del titanio comporta, dato che è necessario saldarlo in una camera ad atmosfera modificata (che Riva aveva peraltro acquistato da Autodelta).
Sempre la leggenda vuole che verso la metà degli Anni ’80, sul Ghisallo, l’imprenditore e cicloamatore Luciano Passoni venisse superato da Riva, in sella a una delle sue bici in titanio. Fu amore a prima vista. Passoni si fece costruire subito un telaio e poi – dopo una settimana – un altro di scorta, per non correre il rischio di tornare a pedalare su qualcosa che non fosse titanio. Qui la leggenda assume contorni più facili da documentare: Passoni chiede ad Amelio di fondare un’azienda insieme; questi declina l’invito ma accetta di tenere a bottega il figlio di Passoni, Luca, che impara l’arte e pone le basi per la Passoni che conosciamo oggi, azienda di riferimento per i telai in titanio.
CAPOLAVORI ARTIGIANALI
Se fate un giro online, vedrete che entrambi i marchi – Trecià e Passoni – sono venduti a cifre da capogiro, che in parte “pagano” la qualità delle biciclette in parte lo straordinario “nome” che queste realizzazioni artigianali hanno tra i collezionisti. Per questo – pur non rientrando esattamente in quella che viene definita bici d’epoca, ovvero pre 1987 e con passaggio cavi esterno – abbiamo ritenuto opportuno presentarvi questa Passoni in titanio appartenente alla collezione di Michele Lozza. Una bici databile ai primi Anni ’90, testimone della tecnologia costruttiva che Passoni ereditò da Trecià, dato che passando con il dito sotto ai tubi si sente la saldatura di chiusura: sono ancora costruiti a partire da una lamiera, poi sarebbe arrivata la trafilatura e con essa una produzione più industriale anche dei telai. La datazione è possibile grazie alla presenza della forcella di tipo “unicrown”, ovvero senza teste in cima agli steli. Forcella peraltro non in titanio ma “titanizzata”, perché già in quel periodo ci si rese conto come questo sublime metallo non fosse adatto per la realizzazione di questa componente.
La bici monta un gruppo Shimano Dura Ace 7400 a 8 rapporti. Manca, sul telaio, il passaggio cavi interno sul tubo obliquo perché siamo già in epoca Ergo Power, il gruppo con comando a manubrio di Campagnolo uscito nel ’92, mentre qui sono presenti i due classici manettini del cambio. Completano il montaggio una coppia di cerchi Mavic Open 4 CD e una sella Selle San Marco Regal Titanio con slitta in titanio. Ma la vera star è ovviamente il telaio, la cui lavorazione delle congiunzioni è sublime, una vera opera d’arte. Il capolavoro assoluto, tuttavia, è il blocco unico – ovviamente in titanio – con cui sono realizzati pipa e piega, accorpati in un’unica componente. Un marchio di fabbrica di Trecià che Passoni ha ereditato, e che testimonia l’incredibile livello qualitativo di queste rare e ambite biciclette.
Collezione e foto: Michele Lozza IG: thebikeplace
Scheda tecnica
Marca: Passoni
Modello: Corsa
Anno: prima metà degli Anni ’90, indicativamente 1992
Telaio: Passoni in titanio
Gruppo: Shimano Dura Ace 7400
Ruote: Mavic Open 4 CD
Sella: Selle San Marco Regal Titanio
Piega e pipa: pezzo unico in titanio