Il 1979 rappresenta un anno molto importante per la storia della piccola impresa trentina Cicli Francesco Moser, che cresce in maniera proporzionale all’importanza e alle affermazioni nel mondo del ciclismo del fondatore eponimo.
Nel 1978 Francesco colleziona diverse vittorie, tra cui la sua prima Roubaix in sella a una Benotto, incrementando sempre più le vendite del negozio di Gardolo (Trento). Ma è nell’anno successivo che il team Sanson, capitanato da Francesco, corre con le sue biciclette proponendo sul mercato un prodotto associabile a un grande campione. Prima di lui molti provarono a lanciare le biciclette con il proprio nome (Coppi, Bartali, Motta, Merckx) ma fu lui il primo a proporre la bicicletta che lui stesso usava.
Negli anni in cui Moser correva per la Sanson (prima Filotex) la produzione delle biciclette della squadra venne affidata a Ugo De Rosa, dapprima con le Benotto e poi con le Francesco Moser. Riteniamo che fu proprio Francesco a insistere per questa collaborazione. Nel 1979 Ugo produsse i telai per il team con le “fette di salame” pantografate De Rosa, ma con decalcomanie Moser. Nell’anno successivo le pendine tornarono anonime, come ai tempi delle Benotto. Oltre a questi, produsse anche telai per il negozio di Trento.
BACK IN 1979
Ma torniamo al 1979. Considerati i livelli di produzione di biciclette per i professionisti dell’epoca e considerato che in quell’anno vennero realizzate due diverse livree per il team (la seconda introdotta in occasione del Giro d’Italia), si può ritenere che nel 1979 De Rosa confezionò almeno quattro biciclette da corsa per Moser. Anche dai riscontri fotografici si possono distinguere biciclette con dettagli estetici differenti: per esempio, la bicicletta con livrea Giro è presente sia con il carro verniciato sia con il carro cromato. Si può pertanto calcolare che De Rosa produsse circa 15 bici da corsa per il campione trentino.
«Da qualche anno mi posso considerare appassionato estimatore del marchio Moser e nelle mie ricerche ho potuto individuare solo quattro esemplari riconducibili alla collaborazione tra la ditta De Rosa e il campione Moser», spiega Leonardo Senter, proprietario dell’esemplare che vedete in queste pagine. «Di questi, due sono conservati nel museo dello Sceriffo: uno del 1979 con livrea pre-Giro con cui Francesco ha vinto la sua seconda Roubaix e uno del 1980 con cui iniziò la stagione 1981 – cronometro di Roma. Un Benotto è parte di una collezione privata, mentre il quarto è quello che fa parte della mia collezione».
UNA QUESTIONE DI QUALITà
Il primo dettaglio che emerge è la differente qualità dei telai prodotti per i professionisti rispetto ai telai venduti in negozio. «Questa considerazione trova riscontro sul campo con i due esemplari in mio possesso», continua Leonardo. «Il modello pensato per la vendita al dettaglio, seppur di ottima fattura, non regge il confronto con l’accuratezza dei dettagli riscontrabile nel modello usato da Moser nel 1979. Le congiunzioni risultano infatti più sottili e rifinite; la scatola del movimento centrale George Fischer, considerata all’epoca il meglio sul mercato, è alleggerita fuori standard al fine di ridurne il peso; uno dei tre passacavi è dotato di un particolare fermo per evitare il movimento della guaina (un dettaglio che pochi produttori di telai adottavano, in quanto richiedeva una lavorazione più lunga). Tutti questi dettagli, andandosi a sommare a un prodotto di base già di per sé eccellente per l’epoca, rendono, a mio parere, i telai prodotti da De Rosa per i professionisti di questo periodo lo stato dell’arte della produzione artigianale dell’azienda».
Lo stato di conservazione del telaio è eccellente e il montaggio della bici, rigorosamente Campagnolo (sponsor della squadra), rispecchia con fedeltà quello usato da Moser in quell’anno. La bici presenta inoltre alcuni componenti associabili in particolar modo al corridore trentino: la sella Royal (mod. Countour), i cerchi Mavic (mod. GP4) e i tubolari Vittoria. Se vogliamo, l’unico componente che si discosta dalle abitudini sono i cinghietti Binda: quando Moser stesso visionò la bici, rimarcò che non era solito usare quei cinghietti. A completare il montaggio troviamo una borraccia originale del Team, che rappresenta sicuramente il componente più difficile da reperire
Collezione e foto: Leonardo Senter Sito: mosercollection.jimdofree.com
Scheda tecnica
Telaio: De Rosa Professional in Columbus SL
Forcella: De Rosa a testa piatta
Supporto e piega manubrio: 3TTT Record 78 pantografata Moser e 3TTT Competizione
Sella: Selle Royal Contour
Reggisella, serie sterzo e cambio: Campagnolo Super Record
Cambio e guarnitura: Campagnolo Super Record (PAT 79)
Set freni: Campagnolo Record alleggeriti
Movimento Centrale: Campagnolo Nuovo Record
Cerchi: Mavic GP4
Tubolari: Vittoria Corsa CX Squadra Prof A1
Mozzi, pedali e deragliatore 4 fori: Campagnolo Record
Puntapiedi: Christophe Special
Cinghietti: Binda neri
Pacco pignoni e catena: Regina Oro, Regina Record
Portaborraccia e borraccia: FT Bologna e Team Sanson