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Ganna Super Lusso 1937

Dallo stretto rapporto con Bianchi, una bicicletta elegante, prestigiosa e tecnica

Filippo MaraziadiFilippo Marazia
in Le Biciclette
Tempo di lettura: 4 minuti
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Ai più esperti e appassionati di biciclette d’epoca sentire il nome Luigi Ganna evoca sicuramente ricordi piacevoli.

È stato infatti il vincitore della prima edizione del Giro d’Italia e tra i primi partecipanti italiani al Tour de France. La sua storia parte, come spesso accaduto in quegli anni, da una famiglia povera di braccianti. Comincia a lavorare come manovale per un’impresa edile, percorrendo in bicicletta 100 km al giorno, da Induno Olona a Milano e ritorno. Con la stessa bicicletta utilizzata per recarsi al lavoro partecipa a diverse gare per dilettanti, ottenendo risultati che lo incoraggiano, nel 1905, a lasciare l’impiego e a dedicarsi completamente al ciclismo.

Soprannominato dai tifosi “il re del fango” per la sua straordinaria resistenza alle avversità climatiche e dotato di un fisico possente, pur privo di sofisticati mezzi tecnici, riesce a vincere numerose gare che gli fruttano ricchi premi. Tali successi non passano inosservati agli occhi di Edoardo Bianchi, il quale gli propone di entrare nella squadra ufficiale con il ricco stipendio, per l’epoca, di 200 lire mensili. Offerta subito accettata.

Nel 1909 passa all’Atala e, grazie a quanto guadagnato fino ad allora, si sposa e acquista una casa con annessa officina attrezzata per mettere a punto e modificare le sue biciclette da corsa. Nel 1914 incappa in una rovinosa caduta al Giro d’Italia che lo convince a ritirarsi dall’attività agonistica. La sua operosità si concentra quindi sulla neonata azienda ciclistica, dalla quale nasce anche una squadra sportiva destinata a ottenere grandi vittorie e reclutare grandi campioni come Ottavio Bottecchia e Fiorenzo Magni. Nel 1957, quando la morte lo coglie, è ancora al timone della sua azienda coadiuvato dal figlio Tino.

UN FIORE ALL’OCCHIELLO

La bicicletta oggetto del nostro articolo è datata 1937, quindi nel pieno della produzione del marchio. Si tratta del modello Super Lusso, top di gamma offerto in quell’anno dal catalogo. Il modello è dotato di un telaio a congiunzioni invisibili con freno anteriore interno. Una soluzione di grande eleganza e ricercatezza tecnologica, adottata all’epoca solo dai marchi più prestigiosi.

Queste e altre soluzioni all’avanguardia erano sicuramente frutto del sapere di Ganna, ma anche della stretta collaborazione che il campione e produttore varesino intratteneva con l’amico Edoardo Bianchi, di vent’anni più anziano, con cui pare avesse un canale preferenziale al punto da fornirgli all’occorrenza anche componenti della propria produzione, cosa che non accadeva con nessun altro concorrente.

A conferma di questo, ad esempio, sul modello che presentiamo in queste pagine troviamo delle enormi somiglianze per quanto riguarda i parafanghi. In Bianchi gli stessi profili, ponticelli, ogive dei parafanghi venivano utilizzati nei modelli Real, Raja e Rosa. Li ritroviamo sul modello Ganna Super Lusso identici anche nelle dimensioni e nelle posizioni. La Super Lusso monta poi ruote cromate della misura 28×1-5/8×1-3/8 i cui cerchi riportano ancora il doppio filetto nero e rosso. Un’ulteriore similitudine con i modelli extra lusso del marchio milanese Bianchi. Completa la dotazione una splendida coppia di copertoni Pirelli Stella bianchi, in sostituzione degli introvabili “Gomme Spiga” da catalogo.

Abbiamo parlato di freno anteriore interno. Esso è comandato da un’astina interna al manubrio, movimentata dalla leva destra. Il tutto è chiuso da un elegantissimo fregio smaltato blu, riportante il logo aziendale. Anche qui il sistema è molto simile a quello utilizzato in Bianchi, con la differenza che nella Ganna il freno posteriore è completamente esterno al telaio. Una soluzione che troveremo successivamente sul modello Bianchi Icaro. I pattini freno sono di una forma esclusiva, in ottone cromato con doppio binario inclinato che alloggia perfettamente sugli archetti. Anche questi tipi di pattini si sono già visti nei modelli più vecchi di Bianchi: ricordiamo per esempio il S-Bis della metà degli Anni ’20.

Il manubrio in acciaio cromato è dotato di una coppia di manopole in osso animale “a botte” in due pezzi, con leve freno con terminali in ferro. Il carter paracatena è di tipo tubolare, non scomponibile, con disco dotato di sportellino d’ispezione. Molte anche qui le analogie con il carter di una Bianchi di alto livello coeva con la Ganna (Super, Sabina, ecc.). I pedali sono di tipo a centro intero a quattro gommini, di fabbricazione Sheffield, incisi Ganna in corsivo sui corpetti centrali.

La dotazione di prestigio di questo modello viene completata da una stupenda e conservata sella a muso di cane Aquila Superflex, accompagnata da un altrettanto notevole borsellino porta attrezzi in cuoio marchiato Ganna. Il campanello in bronzo smaltato Ganna di primo equipaggiamento e il rarissimo gruppo luce Magneti Marelli con fanale a cipolla fanno da cornice a una bicicletta di gran lusso, arrivata a noi in perfetto stato di conservazione.


Scheda tecnica

Marca: Ganna

Modello: Super Lusso

Anno: 1937

Telaio: in acciaio a congiunzioni invisibili

Colore: nero brillante

Freni: interno/esterno

Sella: Aquila Superflex

Gruppo Luce: Magneti Marelli

Paramanubrio: AMBA

Carter: tubolare

Pedali: centro intero

Campanello: bronzino smaltato Ganna


 

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Tag: anni 30BE51gannapasseggio
Filippo Marazia

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«Le salite hanno strade strette e conducono là dove la vita è un po’ incredula» - Gianluca Favetto

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