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Crescent N° 11 1897

Un'americana nata sotto il segno della Luna

RedazionediRedazione
in Le Biciclette
Tempo di lettura: 4 minuti
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Gli anni del velocipedismo pionieristico sono ricchi di storie, vicende e intrecci che si perdono nella notte dei tempi e che talvolta arrivano fino ai giorni nostri.

È il caso del marchio Crescent, di cui parliamo in questo articolo, che nasce in quel di Chicago verso il 1890 – primo anno di cui ne viene documentata l’esistenza – per opera dell’impresa locale Western Wheel Works, fondata da Adolph Schoeninger nel 1866 e che inizialmente si occupava della realizzazione di giocattoli, per poi passare alla fine degli Anni ’80 dell’800 a un’intensa produzione di biciclette, fino al punto di entrare, nel 1899, in un cartello che controllava il 95% del mercato americano, arrivando a realizzare con la sola WWW oltre 50.000 veicoli in un anno. Simbolo iconografico della Crescent, come dice il nome stesso, è appunto la Luna crescente.

Il marchio Crescent diventerà in breve tempo talmente popolare da offrire distributori in tutto il mondo, come per esempio in Svezia, dove nel 1896 Eli Pettersson e August Lindblad fondarono la Aktiebolaget Amerikansk Cycle Import, azienda che iniziò l’importazione delle biciclette americane con ben 6000 esemplari. Circa 10 anni più tardi, tra il 1907 e il 1908, iniziò per opera della stessa impresa la produzione diretta in Svezia di bici marchiate Crescent, anche se non è chiaro come e se la coppia svedese ottenne i diritti sul celebre – all’epoca – marchio americano. Oggi Crescent fa parte del gruppo Cycleurope insieme a Monark e Bianchi e la sua sede è a Valberg, città svedese di 35.000 abitanti affacciata sullo stetto di Katteberg, che divide il paese scandinavo dalla Danimarca, dove è presente anche un museo dedicato al marchio.

La bicicletta di cui parliamo in queste pagine, appartenente alla collezione di Marcello Fogagnolo, fotografa la storia di Crescent nel punto più intenso della produzione americana, collocandosi indicativamente negli anni 1897/98 e descrivendo con i propri stilemi e le soluzioni tecniche quella precisa epoca della produzione velocipedistica.

RARA E TAGLIENTE

Marcello, socio AVI molto attivo nel campo del ciclismo vintage, fa parte di un gruppo di collezionisti della provincia di Ferrara che con grande passione si dedica soprattutto alle biciclette a cavallo tra ‘800 e ‘900, anni febbrili e molto difficili da indagare per via delle fonti frammentarie e lontane nel tempo. La Crescent N° 11 che vedete in queste pagine emerge da questo contesto di relazioni, ed è stata restaurata in maniera conservativa. Molto bella e filante, nonostante una certa imponenza tipica delle biciclette americane dell’epoca, la N° 11 veniva venduta al ragguardevole prezzo di 50 dollari, che la rendeva la più costosa del catalogo Crescent di fine ‘800. Molti infatti erano i particolari di pregio che la impreziosivano, come per esempio il manubrio sportivo che poteva essere montato sia in versione da corsa, con la piega bassa (come si vede in queste foto) sia al contrario, con la piega in alto, per un più comodo uso turistico o nella vita di tutti i giorni lungo strade che non sempre – anzi di rado – erano asfaltate come quelle contemporanee.

«La bicicletta è stata oggetto di un restauro conservativo nel quale siamo intervenuti il minimo possibile», spiega Marcello. «La cosa incredibile sono appunto i tantissimi particolari che sono rimasti tali e quali a quando è stata messa in produzione, alcuni davvero molto rari da trovare ancora oggi integri». In evidenza, ovviamente, il logo Crescent, la cui falce tagliente si trova sia in doppia versione nel fregio in ottone sul cannotto di sterzo sia in maniera pregiatissima e unica sui tappi di chiusura, anch’essi in ottone, delle manopole in legno. La trasmissione a scatto fisso è caratterizzata da una catena a passo Humber e da una guarnitura a 20 denti C-MG smontabile attraverso tre viti. I pedali sono tipici dell’800, in ferro con inserti in gomma, mentre la sella è originale Crescent in pelle con un inserto antiprostatico che ricorda le Christy. Il movimento centrale è dotato di oliatore e ha un sistema di registrazione delle calotte attraverso una ghiera dentellata. Le ruote in legno 28 x 1 5/8 sono bombate e tipiche da corsa del periodo, per tubolari di produzione canadese che presentano una valvola caratteristica che spunta appena dal cerchio. I mozzi con oliatore sono i classici 32-36.

La Crescent N°11 del 1897 è un esemplare unico davvero molto evocativo, simbolo della grande produzione americana di fine ‘800 e che ancora oggi sa essere affascinante come una notte di Luna crescente.


Collezione e foto: Marcello Fogagnolo


Scheda tecnica

Marca: Crescent

Modello: N°11

Anno: 1897

Telaio: in acciaio

Trasmissione: scatto fisso con passo Humber e guarnitura C-MG smontabile

Movimento centrale: con oliatore e regolazione delle calotte

Pedali: in acciaio con inserti in gomma

Cerchi: in legno da corsa 28×1 5/8

Pneumatici: tubolari di produzione canadese

Mozzi: con oliatore 32-36

Manopole: in legno con tappo in ottone marchiato Crescent

Sella: Crescent in pelle antiprostatica


 

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Tag: BE60crescentOttocento
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