Riprendiamo la storia sportiva di Fausto Coppi raccontata attraverso le sue biciclette e documentata, per quanto possibile, da Paolo Tullini e Paolo Amadori.
Ci eravamo fermati, nello scorso numero, al 1949, anno della prima storica doppietta Giro e Tour. Ripartiamo dal 1950, anno in cui l’Airone è purtroppo vittima di un grave incidente.
Bianchi 1946-1955
1950
L’anno si apre in maniera trionfale per Fausto Coppi che nella primavera vince tre classiche: il Giro della provincia di Reggio Calabria il 2 aprile, la Parigi – Roubaix il 9 aprile e la Freccia Vallone il 30 aprile. Poi arriva il Giro d’Italia che, essendo anno santo, si conclude a Roma, con le Dolomiti a metà percorso. La maglia rosa è sulle spalle di un giovane svizzero: Ugo Koblet, ma il 2 giugno nella tappa Vicenza – Bolzano con i passi del Rolle, Pordoi e Gardena, Fausto Coppi decide di sferrare la sua offensiva. Dopo circa sessanta chilometri dalla partenza, però, nei pressi di Primolano, ecco il dramma! Coppi è coinvolto in una caduta e riporta serie conseguenze: gravi contusioni all’anca destra e frattura del pube senza spostamento. Dopo la guarigione clinica tornerà alle gare conseguendo solo piazzamenti, ma l’importante è che il Campionissimo sia tornato.
In quel 1950 il Reparto Corse della Bianchi costruì cinque telai per Fausto Coppi:
1° telaio anno 1950 – altezza 61 – “Campagnolo” (significa con forcellini Campagnolo per il nuovo cambio a una stecca che diverrà il Paris – Roubaix dopo la sua vittoria nella classica francese).
2° telaio anno 1950 – altezza 61 – “Giro d’Italia – tubi leggeri”.
3° telaio anno 1950 – altezza 61 – “Giro d’Italia – tubi leggeri”.
4° telaio anno 1950 – altezza 61.
5° telaio anno 1950 – racer (pista) altezza 59 – “forcellini 5 mm – materiale C3 – FC” (significa con forcellini anteriori e posteriori di spessore 5 mm di acciaio C3 e con iniziali su una congiunzione, forse quella bassa di sterzo).
1951
L’anno inizia male: Coppi cade nella Milano – Torino all’arrivo al Motovelodromo e si frattura la clavicola. Si presenta alla partenza del Giro d’Italia con scarsa preparazione, ma riesce a cogliere due successi parziali: la cronometro da Perugia a Terni e la tappa dolomitica Cortina – Bolzano. Che sia stato l’annus horribilis di Fausto è confermato da una tremenda disgrazia: il 29 giugno, quasi al termine del Giro del Piemonte, il fratello Serse cade battendo il capo e poco dopo il suo arrivo all’albergo muore per edema cerebrale.
Dato il legame profondo fra i due fratelli, Fausto, colpito nell’affetto più caro, medita persino di abbandonare l’attività. A fatica i colleghi, in primis Gino Bartali (che aveva conosciuto lo stesso dolore per la perdita del fratello Giulio), lo convincono a schierarsi al Tour de France, dove conoscerà una delle crisi peggiori della sua carriera nella Carcassonne – Montpellier. Coglierà comunque anche una vittoria di tappa, quella del Vars e dell’Izoard, con arrivo in solitaria a Briançon.
Nella “Bibbia di Pinella” leggiamo:
Carcassonne – Montpellier Km. 192:
Coppi 45 – 49 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22
Magni 46 – 50 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22
Bartali 46 – 50 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22
Bucatura – Pezzi.
Indisposizione di Coppi.
Salite col de Sales 913 m.
La salita era dura per il fondo stradale.
Gap – Briançon Km. 165:
Coppi 45 – 49 – 14 – 17 – 19 – 23 – 24
Magni 46 – 50 – 14 – 17 – 19 – 23 – 24
Bartali 45 – 50 – 14 – 17 – 19 – 23 – 24
Carrea 45 – 50 – 14 – 17 – 19 – 23 – 24
Bucato Carrea.
Salite
Col de Vars: 2.111 1°.
Col d’Izoard: 2.360 1° Coppi con distacco.
Nel 1951 il Reparto Corse della Bianchi costruisce ben 10 telai per Fausto Coppi:
1° telaio anno 1951 – altezza 61.
2° telaio anno 1951 – altezza 61.
3° telaio anno 1951 – racer (pista) – altezza 59 – forcellini Campagnolo accorciati.
4° telaio anno 1951 – racer (pista) – altezza 59 – forcellini Campagnolo accorciati.
5° telaio anno 1951 – racer (pista) – altezza 59 – materiale C3.
6° telaio anno 1951 – altezza 61.
7° telaio anno 1951 – altezza 61 – Campagnolo (forse per cambio Gran Sport 1° tipo).
8° telaio anno 1951 – altezza 61 – Campagnolo (come sopra).
9° telaio anno 1951 – altezza 61 – Tour de France.
10° telaio anno 1951 – altezza 61 – Campagnolo Sport (per cambio Gran Sport 1° tipo).
1952
È l’anno del riscatto del Campionissimo, che per la seconda volta vince sia il Giro d’Italia che il Tour de France nella stessa stagione.
Dalla “Bibbia di Pinella”:
Giro d’Italia 1952
Giro d’Italia 2° tappa Bologna – Montecatini – Km 197:
Bologna – Vignola – Pavullo Frignano – Barigazzo – P. Abetone – Piastre – Pistoia – Montecatini.
Coppi 46–49 14 – 16 – 18 – 20 – 22
Geminiani 47–51 15 – 17 – 19 – 21 – 23
Petrucci 46–50 14 – 16 – 18 – 20 – 22
Giacchero 46–50 (come sopra)
Milano 45–50 (come sopra)
Tutto bene, una bucatura ma era la valvola difettosa, strada ghiaiata per 20 Km.
Giro d’Italia 5° tappa (Cronometro) Roma – Rocca di Papa km 35:
Frascati, Rocca Priora, Rocca di Papa.
Coppi 48–51 14 – 16 – 18 – 19 – 20
Geminiani 47–51 14 – 15 – 17 – 18 – 20
Petrucci 46–50 14 – 15 – 16 – 18 – 20
Piazza 45–50 (come sopra)
Carrea 46–50 (come sopra)
Tutto bene.
1° Coppi.
Giro d’Italia 11° tappa Venezia – Bolzano Km 276:
Venezia – Treviso – Vittorio Veneto – Bivio Belluno – Bivio Pieve Cadore, Cortina d’Ampezzo, Falzarego, P. Pordoi, P. Sella, Ortisei, Ponte Gardena, Prato d’Isarco, Bolzano.
Coppi 49–46 14 – 16 – 19 – 22 – 23
Geminiani 49–46 14 – 16 – 19 – 21 – 23
Petrucci 46–50 14 – 16 – 19 – 22 – 23
Carrea 46–50 14 – 16 – 19 – 22 – 23
Bucature Coppi, Geminiani, Piazza, pneumatici 350
Strada inghiaiata da Km 170 a Km 240 ghiaia tagliente, tempo nuvoloso sui colli non pioveva rapporti andavano bene 1° Coppi 26” distacco
Statistica durante il giro 1952
Bucature:
Coppi n° 2
Geminiani n° 2
Piazza n° 3
Carrea n° =
Milano n° 2
Giacchero n° =
Rotture di 4 raggi posteriori.
Rottura di 1 raggio anteriore.
Giro di Francia 1952
7° tappa Metz – Nancy Km 60:
Coppi 48–51 14 – 15 – 16 – 17 – 18
Bartali 47–50 14 – 15 – 16 – 18 – 20
Magni 46–50 14 – 15 – 16 – 18 – 20
Corrieri 47–50 (come sopra)
Milano 45–50 (come sopra)
Bucature Coppi 2 volte tubolari 190 esagerato nel peso di gomme e andavano bene 250.
10° tappa Losanna – Alpe d’Huez. Km 270:
Coppi 47–50 15 – 18 – 20 – 22 – 23
Bartali 47–50 (come sopra)
Magni 46–50 (come sopra)
Pezzi 45–50 (come sopra)
Corrieri 45–50 (come sopra)
Bucatura Corrieri 1.
Rapporti per Coppi troppo duri e andavano meglio 15 – 18 – 20 – 23 – 24 per 47–50.
1° Coppi solo Alpe d’Huez 1° (in questo caso vuol dire 1° volta su questa salita, ndr).
18° tappa Bagneres – Pau. Km 148
Coppi 45-50 14 – 16 – 20 – 23 – 24
Bartali 46-50 (come sopra)
Magni 46-50 (come sopra)
Crippa 45-50 (come sopra)
Bresci 45-50 (come sopra)
Bucatura di Magni
Cadute Martini e Magni tutto bene
Col du Tourmalet 1°
Col D’Aubisques 1°
Statistiche durante il Tour 1952
Bucature durante il giro:
Coppi n° 8 2 erano di 180 grammi
Bartali n° 2
Magni n° 9
Squadra n° 23
In quel favoloso 1952 il Reparto Corse della Bianchi costruì otto telai per Fausto Coppi.
1° telaio anno 1952 – misura 61 – Campagnolo Sport (si intende per Cambio Campagnolo Gran Sport Extra).
2° telaio anno 1952 – misura 61 – Campagnolo Sport.
3° telaio anno 1952 – misura 61.
4° telaio anno 1952 – misura 59 – racer (pista) – forcellini Campagnolo.
5° telaio anno 1952 – misura 61 – Campagnolo.
6° telaio anno 1952 – misura 61 – Campagnolo.
7° telaio anno 1952 – misura 59 – racer (pista) – Campagnolo-pesante.
8° telaio anno 1952 – misura 61 – Campagnolo – Tour de France.
1953
È l’anno del quinto Giro d’Italia con l’impresa dello Stelvio, ma soprattutto è l’anno del Campionato del Mondo su strada, vinto a Lugano, che ancora mancava al Campionissimo.
Dalla “Bibbia di Pinella”:
19° tappa
Bolzano – Bormio Km 125
Vilpiano, Merano, Coldrano, Lasa, Gomagoi, P.so dello Stelvio, Bormio.
Coppi 45-51 14 – 16 – 19 – 22 – 23
Gismondi 46-50 14 – 16 – 19 – 23 – 24
Carrea 46-50 14 – 16 – 19 – 23 – 24
Piazza 46-50 14 – 16 – 19 – 24 – 25
Tempo bello, pure questa tappa van bene i tubolari 350 posteriori e 310 anteriori perché gli ultimi chilometri alla cima e la discesa tutta inghiaiata.
Tutto bene.
N.B. per il prossimo Stelvio Coppi preferisce 46-51 14 – 16 – 19 – 23 – 24 perché era un po duro.
1° Coppi.
Dalla rivista “Il Campione” del 16 gennaio 1956 (anno 2, nr. 3), Coppi racconta la sua vita: «Lo Stelvio faceva paura a guardarlo, non se ne scorgeva la cima, Koblet nascondeva la fatica dietro le lenti nere, seguiva la mia ruota come fosse stata una calamita. Quando io vidi partire Defilippis mi scossi come d’improvviso per vedere cosa succedeva. Mi voltai dopo alcune pedalate e vidi che Koblet, dopo una breve reazione, stava accusando il colpo. Allora non ci vidi più, sentii d’un tratto l’aria dei duemila metri penetrarmi nei polmoni e dilatarli, sentii l’anima della mia vecchia bicicletta. A Bormio ero maglia rosa».
1953 Campionato del Mondo (Lugano) km. 270:
Coppi 47-51 14 – 15 – 17 – 19 – 21
Gismondi 46-50 14 – 15 – 17 – 19 – 21
Percorso in circuito chiuso.
Agno – Crespera – Massagno – Cadenpino – Manno – Bioggio Km 15 da percorrere 18 volte.
Tutto bene, ruote leggere gomme 250 g.
1° Coppi arrivato solo 2° Derijke.
Per l’anno 1953 il Reparto Corse della Bianchi costruì 5 telai per il Campionissimo:
1° telaio anno 1953 misura 59 – racer (pista) – pesante bicicletta.
2° telaio anno 1953 misura 59 – racer (pista) – pesante.
3° telaio anno 1953 misura 61 – Campagnolo.
4° telaio anno 1953 misura 61 – Campagnolo.
5° telaio anno 1953 misura 59 – racer (pista) – pesante bicicletta.
1954
L’anno 1954 per Fausto Coppi in maglia di Campione del Mondo è un anno con meno vittorie. A 35 anni inizia forse un calo nelle prestazioni che si farà più sensibile negli anni a seguire.
Dalla “Bibbia di Pinella”:
Giro della Campania Km 258:
Percorso: Caserta, Ponte Cristina, Benevento, Avellino, San Severino, Salerno, Capo d’Orso, Torre di Liunzi, Pagani, Pompei, Autostrada, Arenaccia.
Coppi 45-50 14 – 15 – 16 – 18 – 20
Gismondi 46-50 14 – 15 – 17 – 19 – 21
Carrea 46-51 14 – 15 – 17 – 19 – 20
Gaggero 46-50 (come sopra)
Favero 46-50 (come sopra)
Tutto bene strada tutta asfaltata.
1° Coppi 2° Gismondi.
Giro d’Italia
20° tappa S. Martino di Castrozza – Bolzano Km 152:
Percorso – S. Martino P. Rolle, Predazzo, Canazei, P. Pordoi, P. Campolongo, P. Gardena, S. Cristina, Ortisei, Ponte Gardena, Bolzano.
Coppi 47-51 14 – 16 – 19 – 22 – 24
Carrea 46-51 (come sopra)
Gaggero 46-50 (come sopra)
Milano 46-50 (come sopra)
Gismondi 46-50 (come sopra)
Tutto bene.
Bucature:
Coppi n° 1 P. 280 gr.
Milano n° 4 – P. 2 n. 2 A.
Gismondi n° 2 – P. 1 n.1 A.
Filippi n° 4 – P. 2 n. 2 A.
Coppi a S. Cristina cambiato ruota posteriore leggera con 13–14–16–18–20 .
Giro di Svizzera
4° tappa Lecco – Lugano Km 95:
Cronometro individuale.
Coppi 47-52 14 – 15 – 16 – 18 – 20
Carrea 46-51 (come sopra)
Gaggero 46-50 (come sopra)
Gismondi 46-50 (come sopra)
Milano 46-50 (come sopra)
Tutto bene, tubolari 250 Coppi ruote leggere.
1° Coppi – 2° Fornara
Trofeo Baracchi:
Solito percorso Km 108 Cronometro a Coppie:
Coppi – Filippi 48–52 14- 15 – 16 – 17 – 18
Tutto bene.
Ruote leggere, gomme posteriori 220, anteriori 250-
1° Coppi – Filippi media 46.142 record.
Nel 1954 il Reparto Corse della Bianchi costruì cinque telai per Fausto Coppi:
1° telaio anno 1954 – misura 61 – Campagnolo – Giro d’Italia.
2° telaio anno 1954 – misura 61 – Campagnolo – Giro d’Italia.
3° telaio anno 1954 – misura 61 – Campagnolo.
4° telaio anno 1954 – misura 59 racer (pista) – forcellini Campagnolo.
5° telaio anno 1954 – misura 59 racer (pista) – forcellini Campagnolo.
1955
Anche nel corso del 1955 le vittorie sono poche. Coppi è comunque secondo per soli 13 secondi al Giro d’Italia vinto da Fiorenzo Magni, con il quale distanzia la maglia rosa Gastone Nencini nella tappa con arrivo a San Pellegrino, mandando così il Leone delle Fiandre a vincere per la terza volta la generale. Nell’anno compie una clamorosa impresa vincendo il Giro dell’Appennino per distacco. Poi il 2 ottobre trionfa nella Tre Valli Varesine, che si disputava a cronometro su 100 chilometri, quindi indossa per la quarta volta la maglia tricolore. Termina l’annata vincendo per la terza volta consecutiva il Trofeo Baracchi in coppia con Riccardo Filippi.
Dalla “Bibbia di Pinella”:
Giro d’Italia 20° tappa Trento – San Pellegrino km 210:
Percorso: Trento, Ponte delle Arche, Tione di Trento, Condino, Anfo, Prescheglie, Nave, Brescia, Coreaglio, Cavernago, Bergamo, Sedrina, S. Pellegrino.
Coppi 46–51 14 – 15 – 17 – 19 – 21
Milano 46–50 (come sopra)
Favero 46–50 (come sopra)
Filippi 46–50 (come sopra)
Tutto bene.
Bucature:
Coppi n° 1 P. 250 grammi
Gaggero n° 2 P. 310 “
Filippi n° 2 P. 310 “
Milano n°1 P. 310 “
Favero n°2 P. 310 “
Per la stagione 1955 il Reparto Corse della Bianchi costruì sei telai per Fausto Coppi:
1° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo.
2° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo pesante.
3° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo pesante.
4° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo pesante.
5° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo pesante.
6° telaio anno 1955 – misura 59,5 – Campagnolo.
Carpano Coppi 1956 – 1957
1956
Nel 1956 Fausto Coppi lascia la Bianchi dopo nove anni di successi e trionfi ineguagliabili e forma una nuova equipe con sponsor Carpano e biciclette marcate “Coppi”, la Carpano – Coppi. L’unica vittoria rilevante del ’56 è il G.P. Campari a Lugano, gara a cronometro individuale. Poi il 21 ottobre, mentre sta vincendo per la sesta volta il Giro di Lombardia, viene raggiunto sulla pista del Vigorelli da un gruppetto di corridori trascinato da Fiorenzo Magni, che voleva far pagare alla “Dama Bianca” un affronto ricevuto, e viene battuto per un soffio da Darrigade. Ironia della sorte, il francese corre per la sua ex squadra, la Bianchi, e ha per direttore sportivo l’amico Pinella De Grandi. In quel frangente Fausto Coppi piange di rabbia.
Per quanto riguarda le biciclette usate dal Campionissimo nel 1956, non possiamo avere certezze date da un Registro del Reparto Corse come invece abbiamo per la Bianchi. Da quanto si può dedurre dalle foto, gli furono costruiti telai dalla Fiorelli, ditta alla quale aveva concesso l’uso del marchio Coppi, ma possiamo asserire che a un certo punto della stagione i telai furono costruiti a Milano da Faliero Masi, con il quale ebbe una proficua collaborazione proseguita nel 1957 e ripresa nel 1959, dopo un ulteriore anno passato in Bianchi, il 1958.
Dal punto di vista tecnico i telai avevano un’altezza di cm. 59 (centro/fine) ed erano lunghi cm. 57. I componenti nel 1956 erano quelli sempre richiesti da Fausto Coppi: movimento centrale Magistroni con ingranaggi francesi TA in alluminio, cambio e deragliatore Campagnolo Gran Sport, pedali F.O.M. in alluminio, manubrio Ambrosio Champion con attacco Ambrosio Champion o Cinelli in acciaio, freni e leve Universal mod. 453949. Quante ne furono costruite nel corso dell’anno non è dato sapere, certamente almeno due da strada e due da pista, ma probabilmente si tratta di una congettura imprecisa per difetto.
1957
Anche in questo anno Fausto Coppi è il capitano della Carpano – Coppi, ma l’unica vittoria è il Trofeo Baracchi – vinto per la quarta volta – cronometro a coppie che disputa con Ercole Baldini. Per quanto riguarda le biciclette, prosegue la collaborazione con Faliero Masi che, data l’esigenza di avere telai precisi nelle misure e nelle inclinazioni, costruisce una dima sulla quale impostare e saldare le tubazioni. Da questo anno in avanti Fausto Coppi pretende che l’altezza centro/fine del tubo piantone sia ridotta a cm. 58,5.
Le bici di quest’anno presentano una novità della Campagnolo: un movimento centrale tutto in alluminio a cinque braccia per sostenere i due ingranaggi e le leve innestate al perno centrale tramite un quadro, senza più l’uso delle chiavelle. Anche i pedali adottati sono di costruzione Campagnolo e non più i F.O.M. usati fino ad allora.
Bianchi 1958
1958
L’anno 1958 segna il ritorno di Fausto Coppi in Bianchi. L’attività agonistica è povera di risultati. Vince solo la Sei Giorni di Buenos Aires in coppia con l’argentino Jorge Batiz (unica vittoria nelle quattro edizioni disputate). Durante la sei giorni scrive una lettera a Faliero Masi pregandolo di consegnare “la squadra” (leggi, dima) a Pinella De Grandi per poter preparare un telaio da usare al Giro d’Italia.
Il Reparto Corse della Bianchi prepara quattro telai per il Campionissimo:
1° telaio anno 1958 – misura 59,5 – Campagnolo.
2° telaio anno 1958 – misura 59 – Campagnolo – tipo Masi (significa che fu fatto con la dima costruita da Faliero Masi).
3° telaio anno 1958 – misura 59 – Campagnolo – Campionato del Mondo.
4° telaio anno 1958 – misura 59 – Campagnolo – tubazioni leggere.
Tricofilina – Coppi 1959
1959
Nel 1959 Coppi lascia di nuovo la Bianchi e forma una nuova squadra, la Tricofilina – Coppi. Vittorie non ne consegue più. Rimane un quinto posto al Trofeo Baracchi in coppia con Louison Bobet. Le biciclette di questa annata sono costruite di nuovo da Faliero Masi e marcate “Coppi”. Il telaio è caratterizzato da una testa di forcella cilindrica “alla francese” con due tappi col logo “Coppi”. L’altezza del telaio è cm. 58,5 per una lunghezza di cm. 57. Come componenti montano il gruppo Campagnolo, freni e leve Universal mod. 453949, manubrio Ambrosio Champion in alluminio.