Grande protagonista delle cronache sportive d’inizio Novecento, Giovanni Gerbi – noto ai più come Diavolo Rosso da quella volta in cui finì in una chiesa facendo esclamare al parroco: «Chi l’è quel diavul!?» – ebbe com’è noto una carriera da imprenditore successiva a quella da ciclista.
Fondò infatti una fabbrica di biciclette che portava il suo nome nella quale lavorò fino a che stette in vita, nel 1955. Cicli Gerbi era famosa per le sue biciclette sportive di grande qualità, molto ambite ma anche costose. Per venire incontro alle esigenze degli acquirenti con meno disponibilità, Gerbi decise di affiancare al proprio marchio principale una sottomarca più economica, cosa che si iniziò a fare quegli anni come per esempio accadde con la Gloria di Alfredo Focesi, che diede vita alla Airolg. Quella marca era la Cicli Asti, di cui vedete in queste pagine un esemplare databile alla metà degli Anni ’20.
Si tratta di un bicicletta da corsa che riprender perfettamente tutti gli stilemi stilistici e i dettagli tecnici tipici della propria epoca, sfoggiandoli con uno stato di conservazione esemplare che parte proprio da quel tipico colore rosso che ha sempre caratterizzato i mezzi sportivi realizzati da Gerbi. Il telaio è in acciaio con una forcella allungata in avanti, come si usava in quegli anni, e un telaio con il tubo sella inclinato verso i 68° a differenza dei 73° che avrebbero caratterizzato le biciclette da corsa a partire dagli Anni ’40/’50. Da notare la marchiatura di quasi tutte le parti meccaniche. Una marchiatura che si diversifica, perché guarnitura e pedali sono Asti, mozzi e sella sono Gerbi mentre i freni sono Gerbi Asti. Una connotazione che dice chiaramente come questa bicicletta sia uscita dall’officina di Diavolo Rosso, trasmettendone il carattere indomito e battagliero.
Molto interessanti sono anche i fregi originali, sia la decal sul tubo sterzo sia il fregio sul tubo sella, che ha un ottimo stato di conservazione. A chiudere i mozzi, ovviamente, i classici gallettoni tipici degli Anni ’20, quando il cambio ancora non esisteva e tutte le bici dovevano affidarsi al giro-ruota con ruota libera da una parte e scatto fisso dall’altra. Questa Cicli Asti sa colpire per la sua essenzialità tipicamente corsaiola e anche se non si tratta di un modello di punta della produzione Gerbi testimonia in maniera impeccabile lo spirito sportivo della propria epoca e del suo costruttore.
Collezione: Piero Cazzolla
Scheda tecnica
Marca: Cicli Asti
Modello: Corsa
Anno: metà Anni ’20
Trasmissione: giro-ruota
Telaio: in acciaio
Mozzi: marchiati Gerbi
Freni: tipo Bowden marchiati Gerbi Asti
Sella: in pelle marchiata Gerbi
Pedali: a sega marchiati Asti
Guarnitura: in ferro marchiata Asti