Roger Rivière nato a Saint-Etienne il 23 febbraio 1936 e deceduto prematuramente il 1° aprile 1976, fu un atleta estremamente sfortunato perché vittima di una caduta al Tour de France del 1960 nella discesa del Col de Perjuret mentre era all’inseguimento di Gastone Nencini – che poi quel Tour se lo sarebbe aggiudicato – precipitando in un dirupo e riportando la frattura della colonna vertebrale che gli paralizzò le gambe.
La sua vita, da quel maledetto giorno, fu un calvario costellato da insuccessi economici iniziati col fallimento del ristorante che aprì col nome di “Le Vigorelli” in onore del velodromo che lo aveva visto protagonista delle sue maggiori imprese: i due record dell’ora (1957/1958). Morì di cancro alla laringe all’età di soli 40 anni.
Le sue caratteristiche di corridore furono quelle di passista scalatore di grande classe. Era, come dicono i francesi, un “pedaleur de charme”, con un colpo di pedale a livello del suo connazionale Jacques Anquetil. Corse come professionista dal 1957 al 1960 vincendo cinque tappe al Tour de France e due alla Vuelta di Spagna. Ma i risultati più significativi li ottenne senza alcun dubbio in pista: fu tre volte Campione del Mondo nell’inseguimento e per due volte batté il Record dell’Ora su pista, nella fattispecie al Vigorelli di Milano, il 18 settembre del 1957 ed il 23 settembre del 1958.
Sul mezzo usato per il primo tentativo non ci è dato sapere nulla, probabilmente il telaio era stato costruito in Francia. Per il secondo tentativo, quello del 1958, si affidò alla Bianchi che nel suo Reparto Corse, per le mani di Luigi Gilardi, fabbricò due telai il n° 999161 ed il n° 999163. A titolo di cronaca, e per sottolineare cosa ha costruito Luigi Gilardi in quegli anni, ricordiamo che il telaio n° 999162 era stato costruito per Fausto Coppi che, nel 1958, era tornato in Bianchi dopo due anni disputati con la Carpano – Coppi. Questo fu l’ultimo saldato per il Campionissimo e fu assemblato utilizzando la “dima” preparata da Faliero Masi e prestata a Pinella De Grandi su richiesta di Fausto Coppi stesso. Della bicicletta con telaio n° 999162 abbiamo dato ampia descrizione nel libro scritto con Paolo Amadori “Le Bici di Coppi”.
In merito alla Bianchi con telaio n° 999161 Paolo Amadori ha rinvenuto, nell’archivio di Pinella De Grandi, una foto che è l’unica testimonianza fotografica esistente. Questa bici, azzurra e marcata Bianchi dopo l’utilizzo per il Record (durante il tentativo era bianco latte e marcata Raphael) appare identica alla n° 999163 oggetto del nostro articolo, ma l’allestimento è diverso eccetto il manubrio e l’attacco, che sono Ambrosio Champion, e i pedali e il reggisella, che sono Campagnolo. Infatti nella bicicletta con telaio 999161 le pedivelle sono Stronglight in alluminio di costruzione francese così come l’ingranaggio T.A..
Bianchi pista n. 999163
Questa bicicletta costruita nel Reparto Corse della Bianchi, oggi si presenta con una livrea azzurro Bianchi e porta le marche della casa dell’aquila. Sicuramente è stata riverniciata dopo l’utilizzo perché nell’occasione del Record dell’ora del 23 settembre 1958 (km. 47,347, primo a superare i 47 di media) la bici era come già detto pitturata di bianco e marcata Raphael.
Il telaio, molto leggero, presenta congiunzioni lavorate magistralmente, molto assottigliate e scavate ai lati. Quelle del tubo sterzo formano nel retro una punta arrotondata così come le punte ai lati, e in quella bassa è presente una R pantografata, iniziale del nome e del cognome di Rivière. La testa di forcella ha delle fresature di alleggerimento nella parte anteriore e posteriore, mentre ai lati della stessa, lo svuoto è molto allargato e le pareti di tutta la testa di forcella sono molto sottili all’innesto dei foderi che presentano a loro volta nell’attacco dei forcellini un motivo a V svuotato e rovesciato.
Stessa la lavorazione dei foderi degli steli del carro posteriore, mentre i pendenti sono fissati al nodo di sella con un’olivetta molto a punta e lavorata magistralmente. I forcellini posteriori non hanno più l’introduzione della ruota nella parte anteriore, come in genere la Bianchi proponeva nei propri telai da pista, ma qui l’introduzione è posteriore cioè più tradizionale; sia i forcellini anteriori che quelli posteriori sono di spessore molto ridotto, solo mm. 4,6 e mm. 5. La scatola del movimento centrale, in ghisa, è molto assottigliata ed è provvista di un alleggerimento pantografato nella parte dove è saldato il tubo obliquo.
Merita sottolineare alcuni particolari tipo la ruota anteriore che è certamente quella originale preparata per il Record: presenta 32 raggi saldati all’incrocio, mozzo F.B. a flange alte da pista, marcato Bianchi in corsivo, ma il particolare incredibile è costituito dal cerchio NISI Moncalieri in alluminio largo solo mm. 18 e spesso solo mm. 5,5, una piuma! La ruota posteriore ha sempre 32 raggi legati all’incrocio, ma il cerchio è un tradizionale NISI Moncalieri da pista, risultando così più robusta per poter contrastare la forza immensa dell’atleta prodotta sopratutto all’avvio.
Collezione e testo: Paolo Tullini Foto: Paolo Amadori
Scheda tecnica
Marca: Bianchi
Modello: pista telaio n° 999163
Anno: 1958
Telaio: Reparto Corse Bianchi (costruito da Luigi Gilardi)
Attacco manubrio: Ambrosio Champion in alluminio lunghezza cm. 12,5
Piega manubrio: Ambrosio Champion in alluminio
Guarnitura: Campagnolo in alluminio tipo pista
Ingranaggio: Campagnolo di 53 denti, in alluminio punzonato Bianchi
Pignone: 14 denti
Catena: marcata Fulgur
Pedali: Campagnolo tipo pista seghettati e con punte limate
Ruota anteriore: cerchio NISI Moncalieri forato 32, largo 18 mm spesso 5,5 mm, mozzo F.B. a flange alte marcato Bianchi al centro, perno forato, raggi inox ingrossati 1,8 mm e legati all’incrocio.
Ruota posteriore: cerchio NISI Moncalieri forato 32, largo 19,5 mm spesso 9,5 mm, mozzo F.B. a flange alte marcato Campagnolo al centro, perno pieno, raggi inox ingrossati 1,8 e legati all’incrocio (probabilmente questa ruota non è quella del record).
Reggisella: Campagnolo in ferro di diametro mm. 26,8.
Sella: Brooks in cuoio.
Altezza: cm. 56 (centro/fine).
Lunghezza: cm. 57.
Lunghezza carro: cm. 42,7.
Lunghezza centro scatola del movimento/punta forcella: cm. 58.
Lunghezza tubo di sterzo: cm. 14.