Per la presentazione di questa rarissima Bianchi abbiamo dovuto studiare i cataloghi della casa produttrice risalendo agli Anni ’30.
Non è stato facile poter configurarne la storia del modello perché se escludiamo l’inizio del terzo decennio del secolo scorso questo tipo di bicicletta non è stato più riprodotto nei cataloghi, bensì solo descritto.
Per capirne la genesi bisogna ricostruire un percorso preciso. Nell’anno 1930, a seguito del Modello M da corsa, appare la riproduzione di un modello Tipo M – Modello Sport costruito con telaio corsa e tutti i componenti del Tipo M eccezion fatta per il manubrio, che in questo caso è un tipo R (ovvero da passeggio) a leve interne con uscita di due piccole stecche che si arrestano a metà del tubo del manubrio stesso, proseguendo poi a filo per azionare i due freni del tipo corsa. Questo modello di bicicletta, inoltre, montava un carter tubolare e pedali R. La bicicletta era costruita in due versioni, con gomme tubolari o smontabili.
Nel 1933 il modello Bianchi da corsa su strada non è più il modello M, sostituito dal modello Saetta e i modelli Sport sono addirittura due: Sanzio, con gomme tubolari, e Sirio, con gomme smontabili. Stesse rimangono le specifiche: telaio da corsa e componenti del modello Saetta, manubrio R, carter tubolare e pedali R. Nel 1935 non appaiono più nel catalogo modelli sport e il modello da corsa si sdoppia in Olmo con gomme smontabili e in Bovet con gomme tubolari.
Nel 1937 appare in catalogo, descritto e non riprodotto, un modello Rodi che ha il telaio corsa della Saetta, manubrio R, freni corsa, cerchi in legno gomme smontabili da 26 e 28 pollici. Questo modello appare anche nei cataloghi del 1938 e 39. Negli Anni ’40 non troviamo più un modello Sport riprodotto o descritto in catalogo con le caratteristiche del nostro, cioè con allestimenti corsa e manubrio R. Evidentemente, forse su richiesta, questo tipo di bicicletta, pur non essendo riprodotto né descritto veniva costruito anche in questo decennio e l’esemplare oggetto del nostro articolo ne è la prova in quanto marcato 1942 in una calotta dello sterzo e nelle scatole del movimento centrale. Una datazione che rende l’esemplare più raro ed affascinante!
SPORTIVA MA ELEGANTE
La bicicletta ha un aspetto molto elegante di una leggerezza straordinaria dovuta all’insieme dei componenti che andiamo ora ad analizzare uno a uno in dettaglio. Il telaio è un corsa del modello Bianchi Folgore, con una variante di pregio costituita dagli svasi laterali della testa di forcella aperti come quelli del Reparto Corse. Costituisce una variante rispetto al Folgore il passaggio della guaina del freno posteriore nel tubo parallelo. I fori sono protetti da due rondelle ovali saldate al tubo, le congiunzioni e la testa di forcella sono cromate.
Il manubrio è l’elemento che caratterizza in maniera più incisiva il Modello Sport, infatti è un tipo R a leve interne che portano nella loro uscita dal tubo due stecche corte che si impegnano in due fermi saldati al tubo verticale del manubrio e da lì tirano i fili dei freni. Questi ultimi sono Universal da corsa. Al centro del manubrio funge da tappo un bellissimo smalto con l’aquila simbolo della Bianchi.
Per quanto riguarda le ruote, possiamo notare che i mozzi sono dei magnifici e scorrevolissimi SIAMT con centro in acciaio e flange in alluminio, anche questi da corsa. Sono forati 36 così come i cerchi in alluminio marcati SICLA – Gran Sport. I parafanghi sono in alluminio e anche questi da corsa, scelta tipica di tutte le Bianchi corsa degli Anni ’30. I bulloni di fissaggio delle ruote sono gli stessi usati nel modello Bianchi Impero a freni interni.
A differenza dei Modelli Sport degli Anni ’30, questo esemplare del 1942 monta un cambio Simplex Champion du Monde a tre velocità mentre la catena è protetta da un carter a pistola Bianchi. I pedali sono Bianchi a tre pezzi con gommini riportanti il logo dell’azienda. La dinamo e il faro sono di marca TEGIF modello sportivo mentre la gemma è una Bianchi. Per quanto riguarda la sella, è una Brooks montata successivamente in sostituzione di una Aquila di serie. Da notare il reggisella che non è cromato bensì cadmiato e questo è un segno del periodo in cui è stata montata la bici: 1942 anno di guerra.
Una bicicletta, questa Bianchi Sport, che presenta quindi caratteristiche uniche e interessanti, in grado di dare la cifra dell’evoluzione tecnologica dell’epoca e di quanto si potesse spaziare in quegli anni nella personalizzazione dei modelli più presigiosi.
A cura di: Paolo Tullini – Paolo Amadori
Scheda tecnica
Marca: Bianchi
Modello: Sport
Anno: 1942
Cambio: Simplex Champion du Monde a tre velocità
Telaio: in acciaio Bianchi Folgore n° 785116
Carter: Bianchi a pistola
Cerchi: 28″ in alluminio SICLA – Gran Sport
Mozzi: SIAMT in acciaio da 36 con flangia in alluminio
Freni: Universal con tiranti misti leveraggi e filo
Parafanghi: in alluminio
Pedali: Bianchi