Nel proliferare di marchi più o meno grandi che ha caratterizzato l’inizio del Novecento, “Aquila” è senza dubbio uno dei più inflazionati.
Il più celebre è senz’altro quello dell’azienda produttrice di selle che faceva capo alla Compagnia Continentale di Milano ma che nulla ha a che fare con la produzione di biciclette. In quel campo, invece, ci sono almeno tre marchi Aquila operanti a inizio secolo scorso di cui abbiamo notizia: uno di Milano (che non si occupava di selle), uno di Angera, sul lago Maggiore, e uno ad Arezzo. Non escludiamo che ce ne potessero essere degli altri. A nessuno di questi, comunque, ci sentiamo di associare la bicicletta, databile intorno alla metà degli Anni ’30, che vedete in queste pagine, che resterà quindi sicuramente un modello Aquila ma non sappiamo quale. La bici, però, è di qualità ed è un esemplare significativo per la propria epoca, come testimoniano i tanti dettagli di pregio che la caratterizzano.
MEZZA CORSA
Si tratta di un esemplare “mezza corsa”, ovvero con gomme smontabili e dotate di camera d’aria che potevano quindi essere riparate facilmente, a differenza dei modelli corsa che avevano i tubolari incollati, più performanti ma anche meno gestibili. Il telaio è in acciaio con congiunzioni visibili dal disegno lavorato con testa di forcella a doppia lama. La serie sterzo è integrata mentre sono presenti sia l’oliatore a goccia per la catena sia quello per il movimento centrale. Molti sono i dettagli marchiati Aquila, che testimoniano la cura riservata a questa bicicletta. Uno è la pipa girevole con crestina a cui si aggiungono poi le pedivelle, i mozzi, l’aggancio della sella. Qui però c’è una sovrapposizione con il produttore di selle, visto che quella installata è appunto un’Aquila in pelle.
Tutte le parti lucide sono cromate e in buono stato di conservazione. I freni sono imperniati a mensola di tipo Universal, databili intorno al 1933. I forcellini sono ad asta con alleggerimento, così come sono alleggerite le pedivelle, sulle quali sono montati dei pedali tipo Sheffield. La piega presenta delle manopole da corsa tipo Pirelli molto belle ed eleganti. Al posteriore, si trova una soluzione molto in voga negli Anni ’30, ovvero un soluzione con tre pignoni a ruota libera da una parte e uno solo a ruota fissa dall’altra. Non c’è cambio, per cui i rapporti dovevano essere cambiati manualmente spostando la ruota, che difatti è dotata di gallettoni per lo sganciamento rapido.
Il marchio Aquila – per quel che ne rimane – è impresso nelle decal presenti sia sul cannotto di sterzo sia sul tubo sella. In futuro forse scopriremo di più su questo marchio. Per il momento, godiamoci la bellezza di un mezzo che testimonia la qualità delle produzioni di marchi minori negli Anni ’30.
Collezione: Piero Cazzolla Consulenza: Luca Pit
Scheda tecnica
Marca: Aquila
Modello: mezza corsa
Anno: metà Anni ’30
Trasmissione: giro-ruota
Telaio: in acciaio
Mozzi: marchiati Aquila
Freni: imperniati a mensola
Sella: in pelle Aquila (Milano)
Pedali: tipo Sheffield
Pipa: girevole con crestina marchiata Aquila
Manopole: da corsa tipo Pirelli