Dopo i giochi e le lamette di cui abbiamo parlato nei numeri scorsi, questa volta Ciclocollection di Pierluigi Farè ci apre le porte per raccontarci come biciclette e musica fossero entrate ben presto in sintonia.
Parliamo, naturalmente, di una realtà musicale molto differente da quella odierna, quando la discografia ancora sostanzialmente non esisteva e l’unico modo per ascoltare della musica era durante esibizioni dal vivo oppure suonandoli di persona all’interno delle mura domestiche.
In questa direzione va l’opera musicale “Bicicletta” di Jules Burgmein, che raccontala storia di un ciclista che attraversa la città e la campagna per andare a trovare la sua bella, trovandosi di volta in volta coinvolto in situazioni differenti come una caduta, un gatto finito nei raggi, una volata e poi finalmente l’arrivo. Se il nome di Burgmein non vi dice nulla siete perdonati, perché è lo pseudonimo del milanesissimo Giulio Ricordi (1840 – 1912) pioniere dell’industria musicale e apripista del mondo che conosciamo oggi con un’etichetta che ha fatto la storia. La partitura è veramente particolare, perché ipotizza non solo la parte strumentale per pianoforte ma prevede anche che vengano suonati due differenti modelli di campanello a seconda delle situazioni, come opportunamente illustrato all’inizio dello spartito. Anche le altre sezioni sono allegramente illustrate, a testimonianza di come la bici venisse reputata un piacevolissimo diversivo sotto più punti di vista. Strepitosa è la sezione “Mola Buni” dedicata al detto milanese che iniziò a circolare dopo che il pistard Romolo Buni battè i francesi Médinger e Cassignard in una favolosa sfida all’Arena di Milano di cui un giorno vi racconteremo.
FONTE D’ISPIRAZIONE
Per tutta la fine dell’XIX secolo, comunque, circolarono spartiti dedicati alla bicicletta, ma ovviamente la musica si spinse ben oltre, arrivando a celebrare i campioni dei primi grandi giri. È il caso di “Girardengo”, canzone danzante di Emilio Firpo che all’inizio degli Anni ’30 anticipò “Il Bandito e il Campione” di Francesco De Gregori di mezzo secolo. Non mancarono, ovviamente, tributi ai due grandissimi come Coppi e Bartali (celebrati in tempi più recenti da Gino Paoli e Paolo Conte) oppure brani dedicati alle grandi manifestazioni.
Notevolissimo il 78 giri in vinile dedicato al Tour de France del ’51, con da un lato i volti dei vari Coppi, Koblet e Bobet e dall’altro il percorso della gara. Ancora oggi, a distanza di anni e sebbene il mondo della musica sia molto cambiato, campioni come Pantani e persino Alfonsina Strada hanno ispirato generazioni di musicisti (e tifosi). Date un’occhiata al box “Ascoltali subito” per sentire alcuni dei i più recenti.
ascoltali subito
Bartali – Paolo Conte (1979)
Coppi – Gino Paoli (1985)
Il bandito e il campione – Francesco De Gregori (1993)
Gimondi e il Cannibale – Enrico Ruggeri (2000)
E mi alzo sui pedali – Stadio (2007)
Alfonsina e la bici – Têtes de Bois (2010)