Quando si parla di cambio, nel settore delle biciclette d’epoca, il pensiero va immediatamente a un nome: Campagnolo.
L’azienda veneta, infatti, è stata grande protagonista, sostanzialmente indiscussa, di tutto ciò che ha percorso strade, salite e piste, vincendo, dagli Anni ’50 agli Anni ’80, equipaggiando tantissime biciclette di cui abbiamo parlato sulle nostre pagine con i propri gruppi: Grand Sport, Record, Nuovo Record, Super Record, C-Record, ecc.
Proprio quest’ultimo gruppo – con relativo cambio – è stato però l’ultimo ad avere la supremazia tecnologica che Campagnolo ha messo in campo per quarant’anni. Nel 1984, infatti, usciva il Dura-Ace 7400 di Shimano, il primo cambio indicizzato della storia, che rese la casa giapponese in brevissimo tempo leader di un settore fino a quel momento monopolizzato o quasi dagli italiani.
FACILE DA USARE
Il Dura-Ace 7400, evoluzione del primo cambio nato nel 1973, era una grandissima innovazione che aiutava sia i produttori di biciclette, sia i meccanici, sia soprattutto i ciclisti. Dotato inizialmente di un pignone a 6 velocità (come quello montato su questa Sannino) per poi passare a 8, il Dura-Ace era talmente semplice da montare che tra i meccanici iniziò circolare il detto: “Basta tirarlo fuori dalla scatola e funziona”, cosa che ne decretò negli anni a venire un grande successo commerciale come prima installazione, al punto da essere in produzione ancora oggi, ovviamente aggiornato ai tempi contemporanei.
Per i ciclisti, inoltre, era una vera rivoluzione, dato che permetteva di cambiare con una maggiore precisione a differenza dei cambi Campagnolo, che all’epoca non erano indicizzati (ovvero con un sistema che permetteva di selezionare correttamente il rapporto senza sbagliarsi) e nemmeno il primo tentativo di recuperare rispetto ai giapponesi, il Syncro del 1987, si rivelò particolarmente efficace.
TOP PERFORMANCE
Ecco quindi che chi era alla ricerca di performance al top, come i torinesi di Sannino, puntarono immediatamente sul Dura-Ace, ma anche grandi squadre, come il Team Seven-Eleven, Panasonic, Lotto e Mapei passarono a Shimano. La prima vittoria in un grande giro arrivò con Andy Hampsten nel 1988, al Giro d’Italia.
La bicicletta che vedete in queste pagine è un modello corsa della metà degli Anni ’80 e permette di apprezzare la bellezza di questo gruppo. Il telaio è in acciaio con tubi Columbus SL e tutte le componenti della bici sono Dura Ace, eccezion fatta per pipa e piega 3t e sella Turbo Selle Italia. Da notare il passaggio cavi esterno, che rende questa bici adatta per disputare L’Eroica. Altro particolare interessante è il colore, il tipico “rosso Sannino” che identifica immediatamente le biciclette del piccolo produttore torinese: una scelta che diventa un marchio di fabbrica come accade anche per altri marchi storici (come per esempio il blu di Gios).
Collezione e foto: Michele Lozza IG: thebikeplace
Scheda tecnica
Marca: Sannino
Modello: Corsa
Anno: 1985 circa
Gruppo: Shimano Dura-Ace 7400
Ruote: Mavic GP4
Telaio: tubi Columbus SL
Manubrio: piega e pipa 3ttt
Sella: Selle Italia Turbo