La prima bicicletta che presentiamo in questa rassegna di «Biciclette Eroiche» ha tre caratteristiche uniche che ce l’hanno fatta scegliere: è una di quelle registrate quando il Registro è stato inaugurato, a L’Eroica del 2007; appartiene all’attuale presidente del Registro, Stelio Rossi; è stata realizzata dalla storica azienda di famiglia di Stelio, la Fratelli Rossi – Siena che produce e commercializza biciclette dagli Anni ’30 del secolo scorso.
Non potevamo quindi che partire da questa bici che porta con sé una storia senz’altro molto interessante.
«L’ho avuta dal “Signor Mille Lire”», esordisce Stelio, raccontandoci la vicenda del proprietario originale che, nel 1950, la commissionò ai fratelli Rossi, i quali ne accettarono il pagamento in 30 rate da mille lire ciascuna. «Senza cambiali», precisa Stelio, «perché allora si faceva così». Una bicicletta da “mille lire al mese”, come recita la popolare canzone di Gilberto Mazzi uscita nel 1939. I tempi ovviamente erano diversi e le bici godevano di una considerazione superiore, perché erano ancora il mezzo di locomozione più utilizzato, in attesa che il boom economico, di lì a poco, portasse l’auto nelle case di tutti gli Italiani. Per cui all’inizio degli Anni ’50 acquistare una bici che valeva lo stipendio mensile di un operaio era un vero e proprio sogno.
FATTA IN CASA
E questo modello Corsa Strada lo realizzava appieno. Si trattava di una bici su misura, realizzata dai Fratelli Rossi partendo dal telaio, che veniva prodotto internamente all’azienda a partire da tubi Falck, saldati con la fiamma ossioacetilenica, così come le cromature, le nichelature e la verniciatura a forno. La componentistica, ovviamente, era di primissimo livello compatibilmente con la disponibilità tecnologica dell’epoca (dettagli nella scheda tecnica). Nelle foto la vedete perfettamente restaurata con quelli che erano i colori sociali dell’azienda, ovvero il bianco, rosso e verde del Tricolore.
Merita un approfondimento la storia di Fratelli Rossi Siena, una vera istituzione a Siena a partire dal 1932, quando i fratelli Eugenio, Ranieri e Martino (quest’ultimo discreto corridore che si allenava talvolta con Gino Bartali) aprirono la prima bottega in via Camollìa, dove tutt’ora si trova un punto vendita. Nel ’35 le botteghe diventarono due grazie a una nuova sede, sempre a Siena, in via Roma, spazio ceduto ai fratelli Rossi da un ciclista partito per tentare “L’impresa dell’Impero” in Africa. È qui che, ancora oggi, Stelio Rossi conserva non solo questo modello Corsa Strada ma anche tantissime altre bici all’interno di un vero e proprio museo ospitato dalla bottega stessa, rimasta intatta a partire dagli Anni ’60, quando il progresso tecnologico e i cambiamenti radicali del mercato indussero i fratelli Rossi a cessare la produzione di bici artigianali.
Un luogo fantastico in cui respirare suggestioni di un’epoca passata, che avuto persino gli onori della televisione nazionale e che Stelio apre volentieri al pubblico. Chi volesse visitarlo può mandare una richiesta a steliorossi@alice.it.