Quando si parla di Colnago si vanno sempre a scomodare biciclette che hanno fatto la storia del ciclismo, italiano e mondiale.
È il caso della Super, della Mexico, del Master, di cui abbiamo già parlato sulle nostre pagine e che sono apprezzatissime da tanti collezionisti in tutto il mondo. Ci sono poi altri modelli, meno noti, che hanno fatto parte della febbrile storia di innovazione che Ernesto Colnago ha sempre voluto alimentare nel corso di tutta la sua infinita carriera. Uno di questi è senza dubbio la Colnago Tecnos, come l’esemplare che trattiamo in queste pagine, databile 1996.
Sono anni delicatissimi per l’evoluzione della bicicletta. Colnago sta puntando fortissimo sul carbonio e proprio in quegli anni arriverà la vera rivoluzione che cambierà per sempre la storia della bicicletta, con le vittorie in serie alla Parigi-Roubaix di Ballerini, Tafi e Museew, che con la Mapei trionferanno tra le ruvide e fredde pietre del Nord in sella alle loro C40. In questo contesto, che segnerà per sempre il declino dell’acciaio tra i materiali top per le competizioni agonistiche, si innesta appunto il telaio Tecnos, proposta che Colnago portò avanti fino ai primi anni Duemila. Una vita molto più breve rispetto a quella del Master, con il quale però il Tecnos si confronta naturalmente per due ragioni: il peso e la natura stellare delle tubazioni.
Tecnos compare sul mercato nel ’95, come testimoniano gli articoli su alcune riviste del settore. La versione qui trattata è però la seconda, quella del ’96, differente per la conformazione del nodo sella. Il profilo dei tubi Columbus EL-OS, realizzati con acciaio Nivacrom, è molto particolare. Quello obliquo parte con un diametro di 28,6 mm dal lato cannotto che al centro diventa 35 mm per poi diventare 32 mm nel nodo del movimento centrale. La sezione, esattamente come quella del tubo orizzontale, è stellare come nel Master, con la differenza che qui le punte sono 5 e non 4. Altre caratteristiche sono la guida del cavo per il tubo posteriore nel tubo orizzontale, il supporto per la seconda borraccia sul tubo sella, foderi cromati, movimento centrale microfuso. La forcella fornita era una Precisa, ovvero diritta.
Con Tecnos Colnago puntò tantissimo sulla leggerezza, al punto che per il mercato americano il telaio venne omologato solo fino a 160 libbre, ovvero poco più di 72 kg. Leggenda vuole che sia il telaio in acciaio più leggero mai costruito dalla casa di Cambiago, ma su questo le opinioni sono diverse, perché anche il Master Extra Light, uscito poco prima, era in effetti molto leggero.
La bici di queste pagine appartiene alla collezione di Lorenzo Berti di Rimini. Lorenzo ha trovato la bici con il telaio in condizioni di conservazione quasi perfette, ma purtroppo il montaggio era molto confuso. Ha così deciso di renderla più coerente montando un gruppo completo Campagnolo Record del ’94, sostanzialmente coevo alla bicicletta, con cerchi Mavic CXP 33 e pipa e piega 3ttt. Un ottimo lavoro che testimonia una delle più estreme proposte di Colnago.
Collezione e foto: Lorenzo Berti IG: cancelli_a_pedali Si ringrazia: Michele Lozza IG: thebikeplace
Scheda tecnica
Marca: Colnago
Modello: Tecnos
Anno: 1996
Gruppo: Campagnolo Record
Pipa: 3ttt
Piega: 3ttt Super Competizione
Cerchi: Cerchi Mavic CXP 33
Sella: Selle Italia Turbo Matic 2