Ghiotti di notizie del mondo ciclistico, eravamo in quel di Barbiano (Ravenna) ad attingere ricordi nell’officina del buon “Falco”, al secolo Dino Falconi, meccanico dell’ambiente professionistico (fra l’altro anche della Mercatone Uno ai tempi di Pantani) quando entra un attempato signore dall’aspetto giovanile e distinto che garbatamente ci saluta.
Falco ci chiede: «Non lo conoscete? Lui è un campione del mondo!». A convalida della sua affermazione ci mostra una cartolina di circa 55 anni fa dove è ritratto un giovane pistard: è Walter Gorini, che in coppia con Giordano Turrini fu Campione del Mondo velocità tandem nel 1968 a Montevideo, in Uruguay.
La sua storia, che ci ha raccontato in dettaglio circa un mese dopo nella sua casa nella periferia di Barbiano (RA), tra coppe, trofei, maglie e foto ricordo, merita un approfondimento. Classe 1944, Gorini inizia a pedalare da allievo nel 1961, per il gruppo sportivo Mago di Barbiano, e già nella prima gara si aggiudica un traguardo a premio. L’anno successivo è nel Pedale Fusignanese, dove vince la sua prima gara, una tipo pista a Ravenna. Il suo DS Federici intravede in lui la stoffa del pistard e lo allena nella specialità. Poco dopo vince facilmente il campionato emiliano di velocità categoria allievi 1962. Alto 172 cm per 72 kg, corre i primi anni con una bici Ortelli 52×53.
Nato nelle campagne romagnole, capisce che la pianura e soprattutto la pista sono il terreno adatto alle sue caratteristiche fisiche. Da Dilettante Junior e poi Senior viene ingaggiato dal gruppo sportivo lombardo Genova del presidente Pelicano, guidato dal DS ex-pistard Pesenti. È qui che conosce Turrini, suo futuro compagno al Mondiale, e nei fine settimana sale in treno in Lombardia per correre i circuiti primaverili. Si allena al Vigorelli e nel 1966, a 21 anni, vince il campionato italiano del km da fermo davanti al forte Gianni Sartori, specialista della disciplina. Per integrare i magri guadagni, lavora come garzone in una macelleria, col vantaggio di poter mangiare qualche buona bistecca.
Nel km da fermo, specialità a lui congeniale, spunta un 1’ 9” in Italia e successivamente un 1’ 5” in Messico con il vantaggio dell’altura, tempo di assoluto rilievo per l’epoca. Il Commissario Tecnico della Nazionale Costa lo affianca quindi a Turrini nella specialità della velocità tandem. Alla seconda prova vincono a Mantova battendo avversari di tutto rilievo. Con Turrini pilota, vincono il titolo italiano nel 1966. Nello stesso anno si aggiudicano la medaglia di bronzo ai Campionati mondiali di Francoforte. Nel 1967, battuto da Sartori, nel km da fermo, il CT Costa non lo convoca per le pre-olimpiadi. Anno no, il ’67, ma riesce ugualmente a stabilire il record sul giro lanciato dei 400 metri con un rilevante 23”2 alla media di 62,062 km/h sulla pista in cemento di Forlì.
Torna in auge nel 1968 battendo di nuovo Sartori (del gruppo sportivo Ciclisti Padovani) nel km da fermo. Sartori, già campione nel 1967, si ripeterà nel ’70 e ’71, vincendo nel frattempo il Campionato del Mondo in questa specialità nel 1969. Gorini, selezionato con Turrini per il Mondiale del tandem, non avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi messicane del 1968 secondo le scelte del CT Costa, che privilegiava gli atleti della Padovani. Ma in una prova in pista, sotto gli occhi del presidente della FCI Adriano Rodoni, Walter riesce a vincere su Sartori nel km da fermo, e con Turrini nel tandem su Verini-Gonzato. Queste vittorie gli aprono le porte per la convocazione olimpica. In Messico si classifica quarto in coppia con Borghetti, mentre il duo Turrini-Verzini conquista l’argento.
IL MONDIALE IN URUGUAY
A questo punto, per il successivo Mondiale di Montevideo il CT Costa cambia le coppie. Gorini – Turrini trionfano nella velocità tandem conquistando in Uruguay l’oro mondiale. Specialisti anche dell’antica (e ahinoi cancellata) arte del surplace, la coppia raggiungeva velocità di 70 km/h con un tempo di 9”8 sui 200 metri. Nel Mondiale batterono il fortissimo tandem belga Van Lanckers – Daniel Goens. Walter si allenava spesso anche con i professionisti Maspes e Gaiardoni, che gli chiedevano di lanciare le loro volate per testare lo stato di forma.
Su strada, utilizzava biciclette realizzate da Cinelli e Galmozzi, mentre in pista usava tandem Masi – Cinelli con passo Humber. Fu tra i primi a sperimentare la doppia trasmissione sui tandem realizzati da Pogliaghi. Le gare e la preparazione atletica costringevano il nostro campione a lunghi periodi di ritiro lontano da casa. Nel 1969, durante un ritiro a Castrocaro con i suoi colleghi pistard azzurrabili, fuggì a casa per rivedere la famiglia e la fidanzata Enrica, suscitando il disappunto del Direttore Sportivo. Ma Walter subito dopo vinse comunque a Forlì il Campionato Italiano nel km da fermo: quella che per lui fu la sua più bella vittoria, poiché ottenuta davanti a tutti i suoi tifosi romagnoli. Notevole la sua caratteristica: esprimersi al meglio negli sforzi brevi e intensi.
Walter ci racconta che, per avere il massimo della scorrevolezza della bici da pista, con la collaborazione del suo amico Falco, toglieva il grasso dalle sfere dei mozzi e del movimento centrale, sistema già utilizzato anche dal 7 volte Campione del mondo Maspes. Il segreto era poi aggiungere un miscuglio di vasellina e alcune gocce di benzina, che era efficace sul breve impiego.
Nel 1969 Walter in coppia con Orlati partecipò al mondiale di Brno in Cecoslovacchia. Doveva essere una vittoria, ma una sprovveduta iniziativa del CT Costa li relegò al quarto posto. Il CT, infatti, allungò all’insaputa degli atleti il rapporto finale del tandem. Questo costrinse la coppia a una dura e quanto mai problematica accelerazione: il risultato fu compromesso da una vana e impossibile rimonta. Sconsolato tornò a casa con molti dubbi sul suo futuro nel mondo del ciclismo.
Successivamente, sempre accasato con la Leoni di Meldola, si rifece con una bellissima vittoria all’Internazionale di velocità a Budapest. A 25 anni, con rammarico, abbandonò il suo sport preferito ma poco remunerativo per tornare alle sue origini come agricoltore a sostegno della famiglia, rinunciando a una promettente carriera professionistica. Nel 1972 sposò Enrica, anche lei appassionata di ciclismo, la signora sorridente che ci ha accolto in casa durante questa lunga intervista.
Dopo la medaglia d’argento ricevuta dal CONI per il terzo posto al Campionato del Mondo dilettanti del 1966 velocità tandem e la medaglia d’oro conferitagli dal CONI per la vittoria al Campionato del Mondo velocità tandem del 1968, a distanza di oltre mezzo secolo, nel 2021, Walter Gorini ha ricevuto il Collare D’Oro, massima onorificenza italiana per meriti sportivi, che fa bella mostra in mezzo ai suoi numerosi trofei.