2 gennaio 1960, inopinatamente, improvvisamente Fausto Coppi muore di malaria a Tortona. Da allora, a Castellania, il 2 gennaio diventa una ricorrenza che coinvolge chi ama il “bel ciclismo” ma anche una data che fa da discrimine a due epoche sportive. Esiste un prima di Coppi e un dopo Coppi. La scomparsa del più grande corridore di tutti i tempi viene da 64 anni ricordata con una intima e sentita cerimonia religiosa e abbastanza recentemente anche con un attestato di benemerenza a chi opera nel ciclismo traendo spunto dai suoi valori pregnanti. Con questo riconoscimento viene detto grazie a selezionati personaggi illustri e alla loro attività supportata da una grande passione. Tutti quelli che hanno ricevuto questo premio negli anni, si sono resi disponibili a nobilitare i valori fondanti dello sport e la conoscenza storica, componenti atte a diffondere tra i giovani la crescita morale e sociale. Particolarità di quest’anno, nella cerimonia del 2 gennaio 2024 la presenza egregia del “patron” del Tour de France, Chistian Prudhomme, a cui è stata riconosciuta anche la cittadinanza onoraria di Castellania-Coppi.
PROMOTORI DEL CICLISMO
Nell’ambito della ricorrenza, i sodali della NUVI sono stati insigniti del titolo di “Ambasciatori di Casa Coppi nel mondo”. Inutile sottolineare la grande importanza del riconoscimento che è stato consegnato nelle mani del giovane ed emozionato presidente, Roberto Zauli. Oltre all’adesione ai valori del nostro sport più amato, viene riconosciuta alla NUVI un grande interesse e conoscenza per il ciclismo dei pionieri, inteso come scoperta di personaggi, vicende e territori che tanto hanno asservito il ciclismo alla storia moderna. Ovviamente c’è stato come riscontro una buona partecipazione di associati con o senza mezzi meccanici, in tenuta consona con la situazione e la location.
Al di là delle “macchine” e dell’abbigliamento conforme ai “Gregari di Coppi” non è mancato anche, come tratto distintivo, un approccio dolcemente goliardico e di sana allegria. È seguito, infatti, un convivio in cui sono stati presenti, come graditissimi ospiti il socio onorario e olimpionico a Roma 1960 Marino Vigna e i vertici del Museo Madona del Ghisallo, presenti con Antonio Molteni e Carola Gentilini.