Moreno Argentin è tra i campioni degli anni ottanta che hanno fatto sognare migliaia di tifosi di ciclismo italiani. Argentin classe 1960 ha legato il suo nome alla città di Liegi per le tre vittorie consecutive in terra belga nella classica Liegi-Bastogne–Liegi (1985-1986 e 1987) e per la sua quarta vittoria nel 1991.
Arrivata alla 104ma edizione questa corsa è sempre stata un susseguirsi continuo di salite e discese per la Vallonia e può considerarsi una classica simbolo del ciclismo passato e moderno. Questa corsa del nord è quella più legata all’Italia non tanto per le vittorie italiane che arrivarono solo negli anni ottanta ma per i tifosi.
Negli anni 20 molti italiani immigrarono nelle Ardenne alla ricerca di lavoro ma nel secondo dopoguerra il numero degli italiani aumentò a dismisura in questa regione. Da 20.000 italiani negli anni trenta si arrivò a 200.000 negli anni cinquanta. Ciò fu dovuto per gli accordi bilaterali tra Italia e Belgio che permisero di stipulare contratti temporanei di lavoro e residenza per gli immigrati italiani su specifica richiesta del Belgio. Al Belgio serviva manodopera a basso costo per le miniere, mentre all’Italia ciò permetteva di abbassare il numero di disoccupati e diminuire la tensione sociale.
IL RE DI GIORNATA
Proprio tra Liegi e Bastogne la comunità italiana divenne la più numerosa mai però integrandosi appieno con i nativi belgi formando un paese dentro il paese.
Gli italiani si riunivano e facevano sentire la propria voce a bordo strada lungo questa classica per ammirare gli assi del proprio paese di origine. Fino agli anni 80 ben poche furono però le vittorie italiane.
Il primo italiano a vincerla fu Carmine Preziosi nel 1965 figlio di emigranti campani in Belgio. Altri sei ciclisti italiani hanno vinto questa classica belga ma di tutti solo Argentin riuscì a vincerla per quattro volte di cui tre consecutive. Da qui il sopranome “Re di Liegi” .
Argentin era considerato un campione delle classiche di un giorno e nel suo palmares compaiono importanti vittorie come la Freccia Vallone (1990-1991- e 1994),il Giro delle Fiandre 1990 ed il Giro di Lombardia del 1987. Dopo sei anni di professionismo nel 1986 riuscì a coronare il sogno di ogni ciclista, vincendo il Campionato del mondo a Colorado Springs in America davanti al francese Mottet e a Giuseppe Saronni.
il palmares di argentin nelle corse di un giorno è tra i migliori nella storia
Vinse inoltre tredici tappe al Giro d’Italia, vestì per diversi giorni la maglia rosa del primato ed arrivò terzo nella corsa rosa nel 1984 battuto da un Moser “messicano” e dal campione francese L.Fignon.
Riuscì nella sua carriera professionistica ad aggiudicarsi per due volte il titolo di Campione Italiano, precisamente nel 1983 e nel 1989.
Professionista dal 1980 ha vissuto la rivalità tra Moser e Saronni e ha pedalato nel gruppo dei migliori ciclisti professionisti del mondo fino al 1994. In 15 anni di carriera è riuscito ad affermarsi a livello internazionale per il suo modo di correre “davanti” quando la forma era delle migliori e piazzando il suo spunto veloce dopo aver fatto selezione nei km finali delle diverse corse.
Argentin si era già affermato nelle categorie minori vincendo la Coppa Adriana (valida come campionato italiano a squadre )nel 1978 ed il Piccolo giro di Lombardia ed il Campionato italiano militari nel 1980.
UN PERFEZIONISTA
Estremamente meticoloso nel preparare la bicicletta (a detta di uno dei suoi meccanici Dino Falconi), è stato un ciclista che ha utilizzato nella sua carriera diversi telai e materiali. A inizio carriera utilizzò l’acciaio e poi l’alluminio, infine negli ultimi anni della carriera usò anche il carbonio .Negli anni della Sammontana (1981-1984) ha utilizzato le biciclette con telaio in acciaio costruite dal maestro Ugo de Rosa ( nelle foto la sua bicicletta originale) per poi utilizzare negli anni successivi biciclette Bianchi sempre in acciaio con cui vinse anche il campionato del Mondo del 1986.
Nel suo ruolo di campione Argentin fu tra i primi ad utilizzare le forcelle in carbonio. Un aneddoto riguarda proprio la forcella in carbonio che non piacque troppo a Moreno che la bocciò dopo una breve prova test.
In realtà le prime forcelle in carbonio erano molto rigide e Argentin preferì la flessibilità e sicurezza dell’acciaio al nuovo materiale che oggi imperversa nella realizzazione dei telai da corsa. Nel periodo in cui militò con il team Ariostea (1990-1992) utilizzò di nuovo le biciclette De Rosa ed anche Colnago. Il 1993 lo vedrà utilizzare biciclette Rossin il quale aveva precedentemente lavorato in Colnago, per poi ritornare ad utilizzare nell’ultimo anno della sua carriera telai De Rosa nel team Gewiss. E’ proprio con una De Rosa che ottenne la sua ultima vittoria da professionista imponendosi sul traguardo di Osimo al termine della seconda tappa del Giro d’Italia e vestendo per due giorni la maglia rosa del primato.
Argentin è stato un vero campione del ciclismo ,serio, scrupoloso, pignolo e con l’autorità di chi sapeva di essere nelle corse di un giorno tra i più forti al mondo. Senza eccessivi clamori ha saputo emergere in un ciclismo che stava avanzando a grandi passi verso nuove frontiere sia in termini di preparazione che di nuovi materiali. In bicicletta era un signore, elegante nel suo pedalare e in modo similare al “Leone delle Fiandre” Fiorenzo Magni degli anni cinquanta, è stato incoronato dai tifosi italiani “Re di Liegi” per le sue incedibili vittorie in questa bellissima classica di primavera belga.
Argentin riuscì ad emozionare tutti nelle gare di un giorno, dove era capace di vincere anche una gara già decisa ( vedi il finale della Liegi Bastogne Liegi del 1987). In questo articolo abbiamo voluto ricordare brevemente le gesta di questo campione veneto e speriamo di vedere presto Moreno a qualche ciclostorica per pedalare finalmente “piano” in compagnia dei suoi numerosi tifosi, raccontando le sue splendide vittorie.
A cura di: Dario Corsi e Adriano Vispi
Scheda tecnica
- Marca: De Rosa
- Anno: 1983
- Gruppo: Campagnolo Super Record
- Ruote: Ambrosio Durex a 32 raggi
- Telaio: Columbus 53,5×53,5
- Piega: Cinelli Giro d’Italia
- Pipa: Cinelli da 11 cm
- Sella: Selle Italia Turbo
La bicicletta di queste pagine è esposta presso Italian Legend Bicycles di Pesaro ed è la bicicletta che Argentin utilizzò nel 1983, anno delle vittorie al Giro di Sardegna, alla Tirreno adriatico, al Giro d’Italia e al Campionato Italiano.