È arrivato in edicoa BE72, con una copertina eccezionale: Fausto Coppi che scala il passo dello Stelvio nel 1953, anno nel quale per la prima volta un corridore è transitato su quello che sarebbe diventata una delle salite più iconiche del ciclismo mondiale. Nessuno migliore di Coppi per rappresentare i 200 anni dall’apertura del passo e nessuno meglio di Alfredo Azzini per raccontarne la storia, partendo dall’opera ingegneristica fino ad arrivare alle imprese sportive.
Grande spazio poi a tutta l’attività attorno al ciclismo d’epoca, con la presentazione di Eroica Montalcino, del GIDE e le pagine di ASI, AVI, NUVI e RSC che raccontano le iniziative del movimento.
Il “ritratto” di questo numero è quello di Osvaldo Casanova, che di ritratti ne ha fatti tanti anche lui dato che di mestiere fa l’illustratore, in particolare degli eventi di Eroica. Il suo tratto lo conoscete tutti, adesso potete andare più in profondità con il personaggio.
Passiamo poi ai percorsi con ben due territori da raccontare: quello della sponda est del basso Garda, con La Sfacciata di Bardolino (VR), alla prima edizione, e quello del medio Brenta con la Via dei Carraresi di Cittadella (PD), che abbiamo già imparato a conoscere. Tante informazioni sulle ciclostoriche ma anche su cosa visitare in loco anche in un altro momento dell’anno.
Ci sono poi le biciclette, grandi protagoniste: un meraviglioso Michaux databile al 1868 dalla collezione di Federico Corsi; un confronto tra due Legnano Roma del ‘39 e del ‘40 a cura di Renato Baccanelli; una Umberto Dei A1 del 1914 dalla collezione di Andrea Previati, analizzata da Luca Pit; una BSA Airborne del 1942 dello specialista militare Marcello Conti; una Bianchi Pista RC del ‘39 dalla storia misteriosa; una Serena Corsa dell’81 dalla collezione di Lorenzo Berti; una Bridgeston Blouson BN 260 dell’87 proposta da Paolo Carosini; una stupenda Peugeot PY 10 P Course del 1977 di Pascal Bonafini dal Registro delle Biciclette Eroiche raccontata da Francis e Chantal Ostojski.
La favolosa penna di Giovanni Battistuzzi ci trasporta nella storia del ciclismo e di nuovo sullo Stelvio, con le sue “Parole in fuga” che a questo giro ci parlano di cavalli. Marco Pasquini, invece, si cimenta nell’impossibile impresa di sintetizzare in un’intervista quel fiume in piena che è Roberto Poggiali, il “regista in corsa” di Gimondi e tanti altri. Chi invece ha vinto – e tanto – da protagonista è stato il tormentato Freddy Maertens, ritratto da Alessio Berti in un’approfondita monografia. È di nuovo Pasquini a svelare con l’aiuto di Luca Carraro una storia sconosciuta ai più, quella dei Moschettieri della Valcuvia, gregari di Binda. Chiude il capitolo dei campioni Alessandro Turci, che ci aiuta a riviere l’argento di Barcellona ‘92 nella 100 km a squadre.
Parliamo poi di libri, con “Raggi di design”, del già citato Paolo Carosini, che illustra 50 biciclette iconiche, e “Universal, il freno dei campioni”, di Federico Meda, che mette in ordine la complicatissima e centenaria storia del produttore di freni milanese.
Infine, Chris Morris racconta con dovizia di particolari tecnici la complessa storia delle trasmissioni ad albero – volgarmente dette a cardano – in voga alla fine dell’Ottocento e poi perse per strada, ma protagoniste di vicende interessanti.
Tutto questo lo trovate su Biciclette d’Epoca 72, in edicola o sul sito Sprea.it per riceverlo direttamente a casa vostra (e tra breve anche in edizione inglese).
Non lasciatevelo scappare!
