È arrivato in edicola in questi giorni BE70, un numero che ha in copertina la bicicletta vincitrice del Concorso d’Eleganza dell’Eroica 2024: la Masi Special Faema Squadra Corse del 1968, la macchina spinta dal belga Guido Reybrouck al Giro d’Italia, dove vinse tre tappe.
A questo proposito, molto bello il Concorso d’Eleganza dell’Eroica (questa la IV edizione da noi organizzata) di cui trovate un resoconto insieme a molto altro sulla due giorni di Gaiole in Chianti e sui circuiti importanti come le Ciclostoriche di Lombardia e il Giro delle Regioni.
Sempre parlando di biciclette, su questo numero abbiamo una francese Hurtu del 1895, una Bianchi Reparto Corse 1949 appartenuta al grandissimo Fausto Coppi, un confronto incredibile tra due Umberto Dei del 1928, la curiosa storia di un Ciclo Milene da bambino degli Anni ’30 e, parlando di MTB, una AMP B4 del 1996.
Torniamo a Gaiole in Chianti con i nostri personaggi e campioni, partendo proprio da una storia che riguarda i violini e il paese natale dell’Eroica grazie a Giovanni Battistuzzi. Marco Pasquini, invece, ci racconta l’interessantissima storia di Luigi Colombini, il ciabattino dei campioni, mentre Vittorio Landucci inquadra il “Tour de France prima del Tour de France” con la sfida tra Joyeux e Corre. Chiudiamo con una bellissima intervista Domenico De Lillo, il più grande stayer italiano di tutti i tempi.
Infine, vi raccontiamo grazie a Fausto Delmonte il primo doppio oro ciclistico nella storia olimpica, a Parigi 1924, e Alfredo Azzini chiude come sempre con la domanda di tutte le domande: «Ma chi ha inventato la bicicletta?».
La risposta la trovate su BE70 adesso in edicola, l’ultimo a uscire in questo formato come potete leggere nell’editoriale del nostro direttore Alessandro Galli.