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Spille ricordo e medaglie

La nascita in Italia dei club e delle associazioni velocipedistiche e dei loro memorabilia

RedazionediRedazione
in Bicicultura
Tempo di lettura: 2 minuti
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Continua il nostro viaggio nel mondo dei memorabilia e questa volta il punto di partenza è il 1870, anno in cui erano di fatto costituiti il Veloce Club Milano e, in Toscana, il Veloce Club Fiorentino, i primi in Italia.

Questo era solo l’inizio di una grande onda di passione per le due ruote, visto che nell’agosto del 1884 le società regolarmente costituite in Italia erano ben 25. Il movimento nazionale toccò poi, l’8 di agosto del 1894, un’ulteriore vetta, con la fondazione a Milano del Touring Club Ciclistico Italiano, promosso da Luigi Vittorio Bertarelli e Federico Johnson, quest’ultimo già presidente del Veloce Club Milano, e inizialmente costituito da un gruppo di 57 velocipedisti. Obbiettivo del TCCI era la diffusione dell’utilizzo quotidiano della bicicletta e della sua funzione turistica.

Congressi e convegni ciclistici erano sempre più frequenti tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e di conseguenza la bicicletta e l’atto di pedalare divennero oggetto e momento di aggregazione per gli appassionati. Molti club organizzavano i loro convegni, i congressi, le gite sociali, e spesso si assisteva a gemellaggi tra associazioni velocipedistiche, a giornate di incontri e a riunioni ufficiali. In tutte queste circostanze la città ospitante veniva vestita a festa e vi si svolgevano gare, anche con premi in denaro, si lanciavano fiori dai balconi, mentre vino e cibo a volontà, accompagnati dall’immancabile banda sociale, allietavano le giornate. In questa prima epoca associazionistica le gite domenicali rappresentavano le principali attività dei club, mentre la dimensione agonistica risultava secondaria. L’utilizzo della bici visse un momento di prosperità, al punto che secondo le statistiche del Touring Club Italiano all’inizio del ‘900 nel Bel Paese circolavano circa 153.000 biciclette.

oggetti da collezione

Ed è in tale florido contesto che si inseriscono i memorabilia che vi presentiamo in questo numero. Molte società ciclistiche, infatti, si dotarono di un vessillo su cui comparivano uno richiamo identificativo del ciclismo, lo stemma e i colori della città e l’anno di fondazione del club. Uno dei più imponenti raduni ciclistici fu organizzato a Mantova il 31 maggio del 1903, quando circa 1300 ciclisti, per lo più trentini convenuti in treno e in bicicletta, giunsero in Italia per affermare il loro spirito “irredentista” e ad affermare il loro sentimento filo-italiano.

La spilla commemorativa o la medaglia ricordo erano elementi imprescindibili in occasione di ogni raduno e spesso venivano abbinate alla cartolina ricordo. Si tratta di oggetti particolarmente ambiti dai collezionisti di cimeli ciclistici per la loro importanza storica e per la bellezza di conio, che solitamente prevedeva metallo argentato e smalti. Tra i maggiori produttori di tali medaglie citiamo A. Bertele di Verona, G. Picchiani di Firenze e S. Johnson di Milano, quest’ultimo già famoso per la produzione di medaglie e articoli militari in genere.


Si ringraziano: Pierluigi Farè – Ciclocollection (Riva del Garda) e Maurizio Cavalleri


 

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