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Amarcord da sindaco

I ricordi del “ciclismo che fu” di Giuseppe Bellandi, primo cittadino di Montecatini

Paolo GhiggiodiPaolo Ghiggio
in Bicicultura
Tempo di lettura: 4 minuti
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Giuseppe Bellandi è un ciclista vero.

La sua passione per la bicicletta riflette quella dei suoi compaesani, che hanno saputo portare il nome di Montecatini su due ruote nel mondo. E non gli mancano le idee sul futuro e sull’offerta per chi visita questa splendida città con la propria bici. Ecco che cosa ci ha detto:

Signor Sindaco, quanta passione c’è qui per la bicicletta?

Montecatini è in Toscana e siamo in provincia di Pistoia, la prima come numero di appassionati e società di ciclismo. Abbiamo una storia di ciclismo sportivo, è da quasi 70 anni che si corre il Gran Premio Ezio del Rosso in chiusura di stagione per gli Under 23. Siamo stati partenza e arrivo di tante tappe del Giro d’Italia, abbiamo organizzato i Mondiali del 2013 insieme ad altre città toscane; ed in città abbiamo avuto campioni grandi e piccoli, amici che hanno corso… è una grande storia delle due ruote a Montecatini.

Chi sono questi campioni?

Ricordo tanti nomi, adesso vorrei ricordare Riccardo Magrini che è un grande amico ed un buon ciclista, oltre che un grande commentatore di questo meraviglioso sport. Poi ci sono le conoscenze: Fiorenzo Magni e Alfredo Martini hanno corso con i colori di questa città. Vorrei ricordare che Fiorenzo ha vinto tante corse e Alfredo grande coach e direttore della squadra italiana che ha vinto più titoli, dai Mondiali a tutte le corse che una Nazionale poteva vincere con grandissimi campioni. È per questo che è nostro cittadino onorario e lo ricordiamo volentieri.

E poi?

E poi è chiaro che oggi la possibilità di venire in vacanza qua non è solo avere le Terme: Terme, salute, sport, bicicletta vanno sempre assieme, e abbiamo sempre più appassionati che vengono da tutto il mondo con le loro bici, fanno percorsi – che vorremmo sempre migliorare – a due passi da città d’arte, natura, belle colline con percorsi anche nel bosco per le mountain bike. Abbiamo un’offerta insomma che dev’essere valorizzata come piacere di muoversi in maniera intelligente, del tutto rispettosa della natura, intorno alla nostra città. Da sempre Montecatini ha portato avanti il turismo attivo.

Chi sono i cicloturisti che vengono nel vostro territorio?

Gli italiani sono soprattutto quelli della zona, che fanno tappa a Montecatini per poi prendere vari percorsi. Gli stranieri sono molti, e vengono in gran parte dal nord Europa. Olanda, Germania… sono appassionati delle due ruote, vengono qui con un altro mezzo e la bici al seguito, poi fanno i percorsi qui in zona. Bisognerebbe aumentare un’offerta di questo tipo sia con i percorsi che con le piste ciclabili. Purtroppo in Italia non sono come vorremmo: ho visto la Ciclopista dell’Alpe Adria che dall’Austria arriva all’Adriatico… la Regione Toscana sta facendo la Ciclopista dell’Arno e vorremmo raggiungerla, perché è vicino a noi. Abbiamo percorsi collinari, come la terra di Leonardo da Vinci, di Pinocchio a Collodi. Siamo al centro della Toscana e l’offerta di percorsi dove la sicurezza è legata al traffico, meno pesante delle strade “importanti”, c’è. Bisogna ampliare le possibilità e far conoscere quello che siamo. Siamo scelti da aziende che presentano i loro modelli nuovi a Montecatini, siamo inseriti in modo importante nel mondo del ciclismo. La voce di Riccardo Magrini è importante, perché nelle sue telecronache ricorda sempre la sua terra.

Come si costruisce una città a misura di bicicletta?

Per costruire una città a misura di bicicletta in parte bisognerebbe costruire le piste ciclabili. E qui è difficile perché non siamo in pianura, ci sono salite e discese e strade percorse anche dalle quattroruote. Più facile il percorso nei boschi delle mountain bike, percorsi più dolci e facili rispetto a quelli delle Alpi. Ma va costruito con un’idea di rete: Montecatini non può fare da sola, il percorso è in fondo molto piccolo. Va costruito da noi e la Val di Nievole, per esempio, con un territorio di 11 Comuni ed un territorio che comprende terre del vino, Collodi, Vinci, Monte Carlo, Montalbano (vino rosso)… è importante l’emozione per il ciclista: fai un percorso anche impegnativo, ma è un percorso di cultura ed enogastronomia. Il ciclismo, come diceva Alfredo Martini, è lo sport più popolare perché non paghi biglietto, la corsa ti passa innanzi all’uscio di casa, e ti appassiona per questo. Questo è importante: poi per il turismo servono alberghi che offrano non un pit-stop da Formula 1, ma semplici aree attrezzate dove lasciare la bicicletta, che ha anche un valore oggi economico non da poco. Aree con tecnici, meccanici, poter avere una prima colazione ciclistica per chi fa sport, e le Terme dove ci si riposa, si fanno le cure classiche che fanno bene ai ciclisti e ci si rilassa prima o dopo la fatica.

Che cosa farà domani?

Domani andrò in bicicletta per mantenere una buona forma. Come Sindaco, dopo tanti anni che lo faccio, ci sono i rimpianti per tutto quello che potevo fare e non ho fatto. Mi auguro ci sia una voce a Roma che dia spazio e difesa del ciclismo: dal rispetto delle regole da parte dei ciclisti, al rispetto verso di loro. E poi dare spazio a questo discorso sport-salute-benessere, perché andare in bicicletta fa bene a tutte le età. Pensate alle biciclette a pedalata assistita, per esempio. Non si tratta di fare la performance, ma un’attività leggera che fa bene ed è positiva ad ogni età. Il ciclista dev’essere rispettato e rispettoso.

 

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Tag: BE35magnimontecatini
Paolo Ghiggio

Paolo Ghiggio

Sono cinque, con questo, i libri dedicati da Ghiggio alla bicicletta e ai suoi eroi, riusciti ad appassionare al tema anche i profani, grazie anche al ricco corredo fotografico di ognuno, con immagini, molte delle quali provenienti dall’Archivio Torra, spesso inedite e di indubbio interesse.

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